L’Ambasciatore Fabrizio Lobasso incontra gli studenti di “Sicurezza e cooperazione internazionale”.

L’Università di Sassari saluta la partenza del nuovo corso di laurea magistrale in “Gestione dei flussi migratori” con un seminario on line tenuto dall’Ambasciatore Fabrizio Lobasso”. Il webinar si è svolto nell’ambito del ciclo di seminari promossi dal corso di laurea triennale in Sicurezza e cooperazione internazionale dell’Università di Sassari.

“Aspetti interculturali nelle relazioni internazionali: soft power in azione” era il titolo della lezione curata dal diplomatico. Già capo missione diplomatica italiana in Sudan, dopo aver operato in Cile e in Grecia, Lobasso è attualmente vice direttore per i paesi dell’Africa subsahariana presso il MAECI e, da diversi anni, si occupa delle relazioni tra i fenomeni interculturali e le relazioni internazionali, su cui ha scritto numerosi saggi.

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Nel corso dell’incontro, l’Ambasciatore Lobasso ha introdotto il concetto di “diplomazia interculturale”, intesa come una “maniera antica, ma allo stesso tempo rivoluzionaria, di interpretare in senso inclusivo il lavoro del professionista delle relazioni internazionali, il cui impegno consiste nel contribuire allo sviluppo di scenari di pace, benessere, sviluppo e stato di diritto”. In tal senso l’esercizio della diplomazia interculturale deve oggi snodarsi attraverso una molteplicità di direttrici, che comprendono la politica, l’economia e il commercio, la cooperazione allo sviluppo, la cultura, la comunicazione, la solidarietà e il diritto.

“Si tratta di pervenire, con attenzione e sensibilità, ad una sintesi fondamentale” – ha spiegato Lobasso ad oltre 40 studenti di Sicurezza e cooperazione internazionale” – quella tra il mondo delle relazioni internazionali e quello delle relazioni interpersonali, per far sì che l’incontro con la diversità diventi una leva per arrivare al massimo beneficio per il maggior numero di persone.

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A tale proposito, l’Ambasciatore Lobasso ha trattato il tema, quanto mai attuale, dei fenomeni migratori, iniziando dalla necessità di intercettare la “percezione africana dei fenomeni migratori, del nomadismo e del tribalismo, tutti connaturati al continente Africa”. In realtà, il concetto della “transumanza” per un cittadino africano è insito nella vita quotidiana ed è molto più fluido rispetto alle complessità della visione occidentale. I confini spesso sono forme geografiche create nel periodo post-coloniale, ma restano “porosi”, attraversati da milioni di esseri umani alla ricerca di maggiore benessere e di sopravvivenza. I fenomeni migratori devono essere visti in una prospettiva interculturale e questo è il compito della diplomazia.

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“Oggi l’elemento migratorio è una tematica centrale, interessante, variegata, dove la preparazione interdisciplinare ha un senso compiuto, perché la migrazione stessa è un fenomeno transdisciplinare, interculturale” ha affermato Lobasso, salutando con molto favore l’attivazione della nuova laurea magistrale internazionale in “Gestione dei flussi migratori” da parte dell’Università di Sassari, come annunciato dal referente del corso di laurea, Quirico Migheli.