Laguna di Elmas, Valter Piscedda: “Il comune ha sprecato 5 anni”.
“Aver organizzato un evento sulla laguna di Giliacquas in concomitanza con uno sul diabete, nello stesso giorno, alla stessa ora, rafforza l’idea che ad Elmas, da diverso tempo, non si stia più pianificando ma navigando a vista”. Questa la posizione del consigliere dem Valter Piscedda sull’evento “Gilia Waterfront” svoltosi a Elmas lo scorso 24 giugno. Un evento che dimostrerebbe, per l’esponente regionale del PD, la mancanza di visione dell’attuale Amministrazione masese per la promozione del locale compendio naturalistico.
“Insieme ai colleghi Giacomo Carta, Ivan Lai, Fabiola Nucifora, Sara Piras e Maria Laura Orrù – prosegue Piscedda – avevamo presentato un’interrogazione al Sindaco per esprimere il nostro forte disappunto sulle modalità che sono state messe in atto per l’organizzazione dell’evento. Ovviamente il Sindaco non ci ha risposto. Noi però ci siamo studiati le carte, ed io e Maria Laura Orrù abbiamo anche partecipato all’iniziativa. Al di là della forma, i problemi principali sono di merito. Il Comune non ha stanziato un solo euro per la realizzazione di tutte le cose di cui si è parlato. È stato solo chiesto un finanziamento ad Invitalia, da Elmas come da tanti altri Comuni, ma non abbiamo nessuna certezza che il finanziamento venga concesso”.
“Il Comune – ricorda il vice capogruppo del PD in Consiglio regionale – ha speso circa 50mila euro per pagare un professionista che supporti l’Ufficio Tecnico, e circa 80mila euro per pagare un gruppo di professionisti che realizzi un progetto definitivo su cui tentare di intercettare il finanziamento. Il Comune, inoltre, ha già presentato ad Invitalia le schede progettuali sull’argomento e il gruppo di professionisti ha già presentato al Comune una propria ipotesi di progetto. Le schede le conosciamo solo perché abbiamo fatto un accesso agli atti, mentre l’ipotesi dei progettisti abbiamo appreso solo stasera che esistesse. Questi elaborati quindi non sono mai stati presentati alla discussione nell’unico luogo in cui queste cose andrebbero decise, ovvero il Consiglio Comunale”.
“Su Giliacquas l’Amministrazione precedente aveva ottenuto un finanziamento dalla Regione per sistemare il piazzale principale – precisa Piscedda – Questo progetto era iniziato ma poi si è bloccato ad inizio di questa consiliatura per un contenzioso legato alla proprietà dei terreni. In 5 anni questa Amministrazione non ha fatto nulla per sbloccarlo, anzi, ha scelto colpevolmente di tenerlo fermo. Che senso ha allora pagare altri progetti che prevedono interventi su quegli stessi terreni? Sempre nella consiliatura scorsa era stata presentata una richiesta di finanziamento alla Regione per la trasformazione e valorizzazione degli immobili della ex Protezione Civile. In quel progetto sono previsti dei collegamenti via acqua con Molentargius, dei punti di approdo per i pescatori, un blocco di vendita dei loro prodotti ittici, un ristorante per poterli consumare in loco, un blocco di accoglienza che possa accogliere a dormire almeno 50 persone, una sala conferenze, un centro di educazione ambientale e vari uffici a supporto delle diverse attività. Questo progetto attende solo di essere finanziato, e non mi risulta che l’Amministrazione abbia mai fatto nulla in tal senso. Che senso ha aver speso soldi in nuove progettazioni quando abbiamo già questi due progetti che da soli cambierebbero per sempre il volto di Giliacquas?”.
“Un recupero vero di Giliacquas – chiosa Piscedda – deve contemplare e armonizzare inoltre la mitigazione dell’inquinamento acustico e da idrocarburi, definire gli abusi presenti, realizzare una migliore connessione del quartiere con il centro abitato. È esattamente ciò che nelle mie Amministrazioni stavamo facendo, passo dopo passo riuscendo anche a condividere tutte queste problematiche con la Città Metropolitana e con la Regione all’interno del progetto di costituzione del Parco Unico Molentargius/Poetto/Santa Gilla”.
“Su Giliacquas non c’è da inventare niente, servirebbe solo la volontà politica per realizzare le cose già pianificate e quelle già finanziate – conclude l’ex primo cittadino masese – Ben venga che se ne parli, e che lo si faccia in forma partecipata, ma farlo a tre mesi dalle elezioni, dopo aver fatto trascorrere inutilmente 5 anni, ha davvero tutta l’aria di una sceneggiata piuttosto inopportuna”.
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