La UEFA scende in campo per i bambini.

La UEFA Foundation for Children sostiene la nuova iniziativa del Common Goal COVID-19 Response Fund che finanzierà iniziative di beneficenza dedicate ai bambini che vivono nelle comunità più disagiate del mondo, come le zone colpite dalla guerra. 

La Fondazione, che finanzia dozzine di progetti umanitari e di sviluppo in tutto il mondo, è la prima istituzione sportiva a sostenere il fondo di assistenza creato martedì dal Common Goal – un gruppo di 150 giocatori, allenatori e leader del settore che hanno donato una percentuale dei loro guadagni annuali in beneficenza per iniziative in favore dei bambini più svantaggiati del mondo. In particolare, i membri dell’iniziativa donano l’1% del loro stipendio annuale per cercare di facilitare un cambiamento positivo in tutto il mondo.

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“In questi tempi difficili che colpiscono molti paesi e soprattutto le popolazioni più fragili, è importante coordinare e organizzare risposte adeguate ad ogni situazione”, ha detto il presidente della UEFA e della UEFA Foundation for Children, Aleksander Čeferin.

“È per questo motivo che il consiglio di amministrazione della UEFA Foundation for Children ha deciso di aderire a questa iniziativa, per permettere al calcio di svolgere un ruolo di responsabilità sociale”.

“Questo è un passo davvero positivo per il Common Goal COVID-19 Response Fund e per questo voglio ringraziare la UEFA Foundation for Children”, ha aggiunto Juan Mata, centrocampista del Manchester United FC nonché primo membro a essersi unito al Common Goal nell’agosto 2017.

“Per superare il coronavirus e le altre sfide che l’umanità si trova davanti, dobbiamo coordinare gli sforzi individuali e lavorare insieme come una squadra. Esorto quindi non solo i miei compagni di squadra del Common Goal, ma anche tutti gli altri giocatori e i leader del calcio di tutto il mondo a unirsi e dare il proprio contributo per fronteggiare questa crisi, e allo stesso tempo, usare questo mezzo come catalizzatore per giocare un ruolo chiave per questa ed altre sfide che l’umanità sta affrontando”.

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“Nel bel mezzo di questa crisi, il calcio ha la possibilità di realizzare il suo pieno potenziale nel giocare un ruolo da protagonista nel plasmare il mondo. Insieme, con il sostegno di tutti coloro che amano il calcio, questo sport ha una reale opportunità di avere un impatto positivo”, ha detto il CEO di Common Goal, Jürgen Griesbeck. “Siamo lieti di avere la fiducia e il sostegno della Fondazione UEFA per l’infanzia”.

Common Goal conta attualmente quasi 150 membri del mondo del calcio che si impegnano a destinare almeno l’1% dei loro guadagni a una rete globale di associazioni di beneficenza in favore dei giovani più svantaggiati. Tra i membri ci sono giocatori come Giorgio Chiellini, Alex Morgan, Kasper Schmeichel, Eniola Aluko, Shinji Kagawa, Mats Hummels e Megan Rapinoe, oltre ad allenatori come Jürgen Klopp e Julian Nagelsmann, e leader del settore come il presidente UEFA, Aleksander Čeferin. Il movimento sostiene la rete Streetfootballworld che conta 135 comunità calcistiche che hanno una posizione privilegiata per fornire un supporto essenziale alla comunità.

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Foto di padureanu padureanu da Pixabay

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