Turchia e Comunità politica europea, Lagos: “Paese con una tradizione di genocidi”.
Il 9 maggio 2022, riprendendo una proposta avanzata in passato da François Mitterrand, Emmanuel Macron ha suggerito al Parlamento europeo l’istituzione di una Comunità politica europea (EPC). Una strategia capziosa per l’eurodeputato del gruppo dei Non Iscritti, Ioannis Lagos. “Questo piano geopolitico rappresenta un’insidia per l’UE per collegarsi a Paesi ai quali era stata promessa l’adesione ma a cui in realtà non può essere concessa l’inclusione nell’UE. Ucraina, Georgia e Moldova ei sei Paesi balcanici faranno parte dell’EPC, che, inclusi i 27 paesi dell’UE, avrà 43 membri. Tuttavia, a seguito dell’intervento di Berlino e del Presidente del Parlamento europeo, anche la Turchia è stata invitata a far parte dell’EPC, anche se protagonista di continue minacce ai Paesi UE, a partire dalla Grecia”.
Da qui la richiesta alla Commissione europea per riferire sulla possibilità che la Turchia possa essere ammessa all’EPC, alla luce di una tradizione fatta di “genocidi, aggressioni e violazione dei diritti umani”.
Come ricordato recentemente dal Commissario europeo Oliver Várhelyi, mentre “i negoziati con la Turchia sono in fase di stallo, quest’ultima è ufficialmente un Paese candidato all’adesione all’UE e, in quanto tale, è uno dei Paesi invitati al primo incontro della Comunità politica europea a Praga”.
“L’UE – ha proseguito l’esponente della Commissione von der Leyen – continuerà a lavorare sulle relazioni bilaterali con la Turchia, ponendo l’accento sui “fondamenti” del processo di adesione, promuovendo il rispetto dei diritti umani, lo Stato di diritto e l’indipendenza della magistratura – aspetto sul quale la Commissione ha glissato con riferimento all’Ucraina -. La Comunità politica europea si propone di diventare una piattaforma flessibile per il coordinamento politico per i Paesi del continente europeo, consentendo all’UE di affrontare sfide specifiche comuni e di coordinare risposte al di là degli Stati membri. In un mondo che sta attraversando una drastica trasformazione e con le con le minacce alla sicurezza europea in aumento, la risposta migliore è quella di continuare sulla strada di rendere l’UE una forza politica strutturante, che promuova la pace e la stabilità nel suo continente”.
Foto di Şinasi Müldür da Pixabay