La sicurezza spinge ‘cinicamente’ la campagna elettorale.

Bisognava aspettare il morto e l’ennesima conferma di una città sempre più popolata, specialmente nel fine settimana, da giovani sbandati per rilevare un sussulto dalle parti dei candidati (non tutti/e) alla carica di sindaco di Cagliari.

Esponenti, alcuni, ora in prima fila per proporre ‘soluzioni’ ed altri impegnati a tentare di tracciare una linea di discontinuità con chi ha amministrato la città negli ultimi 5 anni. Un ultimo lustro, nonostante una gestione di destra, che sotto il profilo della sicurezza ha decisamente raggiunto nuove buone pratiche di incapacità. Come non ricordare, tra le tante, l’ultimo protocollo sottoscritto con le aziende di sicurezza privata… una responsabilità, per dovere di cronaca, che non può essere attribuita solo alla gestione 19-24 della città di Cagliari ma, bensì, a tutti gli enti preposti che, con le famose riunioni a Castello, non sembrano aver combinato granchè sul tema del presidio del territorio.

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Date queste premesse, risulta quindi difficile credere alla cosiddetta tolleranza zero citata recentemente nei “futuri provvedimenti” di taluni candidati, arrivati a proporre, dopo la “giornata della sintesi” il “patto per la sicurezza” mirato a mettere insieme amministrazione, prefettura, forze dell’ordine, associazioni e parrocchie. Chissà per quale motivo bisogna scomodare i parroci nelle questioni di gestione dell’ordine pubblico…

Per un altro candidato, ex sindaco di Cagliari, ancora, “si dovrà intervenire in accordo con la prefettura e tutti gli altri organi dello Stato competenti sul controllo e la sicurezza di noi tutte e tutti per coordinare una maggior presenza di agenti sul territorio”. Secondo Zedda (Massimo), gli incontri in Prefettura per la sicurezza non sono stati fatti negli ultimi anni? Oppure non sono stati siglati protocolli d’intesa tra comune e prefettura? Insomma, slogan dovuti dato l’imminente avvicinarsi delle elezioni: “Insieme all’associazione dei Comuni d’Italia – prosegue “M. Zedda” – chiederemo maggior sostegno da parte del governo alle forze dell’ordine impegnate sul territorio, tenendo conto che già oggi a Cagliari la polizia municipale, con un importante sforzo degli agenti, opera anche la notte, caso raro in una città italiana”.

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Una nota che prosegue con i giovani, per i quali il candidato del Campo largo, da sindaco e da consigliere regionale, non ha brillato. Ma è pur sempre tempo di camapagna elettorale: “Un altro aspetto riguarda il malessere giovanile. Gli interventi sulla cultura e l’istruzione, sulla presenza di psicologi, sul supporto alle nuove generazioni che manifestano, fin da piccoli, aggressività, disagio, insofferenza, sono alcune delle azioni che potranno limitare il ripetersi di episodi come questo”.

Qualcuno/a potrà ancora lamentarsi dell’importante tasso di astensionismo il prossimo 9 giugno?

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