La Russia annuncia il trasferimento di testate nucleari in Bielorussia, UE: “Escalation militare”.

Si va verso il trasferimento di nuove testate nucleari dalla Russia alla Bielorussia. A confermarlo l’accordo siglato tra i due regimi guidati, rispettivamente, da Vladimir Putin e Alexander Lukashenko. Una nuova intesa stigmatizzata, nelle ultime 24 ore, dall’Alto rappresentante dell’UE, Josep Borrell: “L’Unione europea condanna lo spiegamento di testate nucleari russe sul territorio bielorusso. Questo è un passo che porterà a un’ulteriore escalation estremamente pericolosa”.

Forse per l’Alto rappresentante dell’UE gli oltre 36 miliardi di dollari di armi inviati negli ultimi 15 mesi dagli Stati Uniti all’Ucraina, l’aumento della spesa militare in tutti i Paesi UE e l’approvazione di alcune centinaia di milioni di euro per la produzione di munizioni e missili in UE per sostenere “la difesa dell’Ucraina”, non devono rappresentare elementi validi a sostegno dell’escalation militare.

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Ma, andando oltre le questioni di coerenza, l’Alto rappresentante ha poi rimarcato l’inadempienza della Federazione Russa verso gli accordi internazionali: “La decisione va contro gli impegni assunti dalla Russia nel memorandum di Budapest, in base al quale la Bielorussia ha eliminato tutte le armi nucleari dal suo territorio, e nella dichiarazione congiunta dei leader dei cinque Stati dotati di armi nucleari del 3 gennaio 2022 secondo cui una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuto. Chiediamo alla Russia di rispettare questi impegni e alla Bielorussia di porre immediatamente fine al sostegno alla guerra di aggressione della Russia”.

“Qualsiasi tentativo di intensificare ulteriormente la situazione sarà accolto da una reazione forte e coordinata”, ha concluso Borrell.

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Insomma, si continua a “buttare acqua sul fuoco” dalle parti dell’UE e, ne siamo sicuri, la soluzione diplomatica non può che essere sempre più vicina…

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