La relazione triennale sulla Politica di Coesione: “Il sostegno dell’UE riduce la disparità tra regioni d’Europa”.
La politica di coesione ha contribuito a ridurre le disparità territoriali e sociali tra le regioni dell’UE. Ad affermarlo l’8a relazione sulla coesione pubblicata dalla Commissione europea, per la quale, grazie ai finanziamenti della politica di coesione, si stima che entro il 2023 il PIL pro capite delle regioni meno sviluppate aumenterà almeno del 5%. Gli stessi investimenti, ricorda la pubblicazione, hanno anche favorito una diminuzione del 3,5% del divario tra il PIL pro capite del 10% delle regioni meno sviluppate e il PIL pro capite del 10% delle regioni più sviluppate.
Dalla relazione emerge inoltre che, grazie alla sua flessibilità, la politica di coesione ha fornito un pronto sostegno indispensabile agli Stati membri e alle autorità regionali e locali nel contesto dei rallentamenti economici dovuti alla pandemia.
Ogni 3 anni la Commissione pubblica una relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale dell’UE in cui si presentano i progressi compiuti e il ruolo dell’UE come motore per lo sviluppo regionale. Nella relazione si analizza l’evoluzione della coesione nell’UE in base a un’ampia gamma di indicatori tra cui la prosperità, l’occupazione, i livelli di istruzione, l’accessibilità e la governance.
Basandosi su analisi e cifre, la relazione offre una panoramica dello stato e dell’evoluzione dello sviluppo delle regioni dell’UE e delle sfide che stanno affrontando. Nella relazione si valuta la diminuzione e la disparità tra le regioni d’Europa.
Tra gli altri hightlights contenuti nella pubblicazione, la politica di coesione avrebbe sostenuto la convergenza tra gli Stati membri, facilitandone la cooperazione, tuttavia sono aumentate le disparità regionali interne ai Paesi UE. Diminuisce, però, il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale (-17 milioni dal 2012 al 2019) ma permane il divario regionale nel campo dell’innovazione, a causa della mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo e delle debolezze degli ecosistemi di innovazione regionali nelle regioni meno sviluppate. Altra preoccupazione rimarcata nel report, l’invecchiamento della popolazione UE e la sua incontrovertibile – per ora – diminuzione.
Infine, dal 2001 le regioni meno sviluppate dell’Europa orientale hanno iniziato a rimettersi al passo con il resto dell’UE. Tuttavia allo stesso tempo numerose regioni a reddito medio e meno sviluppate, in particolare nell’Europa meridionale e sudoccidentale, hanno attraversato lunghi periodi di stagnazione o di declino economico.
Per Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme “l’8a relazione sulla coesione mostra chiaramente l’importanza che la politica di coesione riveste nella promozione della convergenza e nella riduzione delle disuguaglianze tra i paesi e le regioni dell’UE. Attraverso una mappatura dei settori in cui gli Stati membri e le regioni devono migliorare e compiere un ulteriore sforzo, la relazione ci permette di trarre insegnamenti dal passato per essere meglio preparati ad affrontare le sfide del futuro. Dobbiamo accelerare l’adozione e l’attuazione dei programmi della politica di coesione per il periodo 2021-2027 al fine di continuare ad aiutare le regioni a riprendersi dalla pandemia, beneficiare al massimo della transizione verso un’Europa verde e digitale e conseguire una crescita a lungo termine”.
Resta, indubbia, la validità strategica della Politica di Coesione per l’UE. Essa, infatti, è stata cruciale per molte persone e regioni dell’UE che hanno usufruito di tale aiuto per investire in una crescita più sostenibile ed equilibrata. Tale politica ha inoltre sostenuto le infrastrutture fisiche e digitali, l’istruzione e la formazione, le PMI e la transizione verde.
Più di recente la politica di coesione ha aiutato le regioni dell’UE ad affrontare le sfide poste dalla pandemia di coronavirus. I due pacchetti di sostegno adottati nella primavera del 2020 (CRII e CRII+) hanno offerto liquidità immediata, reso la spesa più flessibile, aumentato al 100% il tasso di cofinanziamento ed esteso l’ambito di applicazione del Fondo di solidarietà dell’UE.
Quale componente di NextGenerationEU, REACT-EU ha erogato ulteriori 50,6 miliardi di € a sostegno della ripresa dalla pandemia, consentendo alle regioni d’Europa e alle città di continuare a investire nella loro crescita.
L’8a relazione sulla coesione alimenterà, si spera, le discussioni del prossimo forum sulla coesione, in programma nei giorni 17-18 marzo 2022, nel quale si riuniranno i rappresentanti delle istituzioni dell’UE, delle autorità nazionali, regionali e locali provenienti da tutti gli Stati membri, delle parti economiche e sociali, delle organizzazioni non governative e del mondo accademico. Nel forum si discuterà su come la politica di coesione possa garantire che nessuna regione sia lasciata indietro per quanto riguarda i cambiamenti strutturali in corso e che tutte le regioni possano beneficiare delle transizioni verde e digitale.
foto Agenzia Coesione Territoriale