La Regione accanto al Terzo settore: 500mila euro in Emilia.

Un aiuto concreto per chi è non in condizioni di procurarsi il cibo. Famiglie e persone in grave povertà che trovano spesso nel Terzo settore una risposta per soddisfare i bisogni più essenziali. Un aiuto che, in linea con l’Agenda 2030, garantisca il diritto al cibo e la sostenibilità ambientale.

Per sostenere i soggetti dell’associazionismo e del volontariato impegnati in questo ambito, la Giunta regionale ha approvato un bando che prevede 500mila euro di contributi per le attività solidali di distribuzione di pasti pronti per le persone in grave difficoltà economiche. Non solo: tra le attività previste che possono essere finanziate c’è anche il recupero e la distribuzione gratuita di beni alimentari e no, quali prodotti necessari all’igiene personale e della casa, farmaci e materiale scolastico.

Possono partecipare al bando le Fondazioni onlus, oppure le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale già iscritte, o che abbiano fatto richiesta di iscrizione, al Registro Unico Nazionale del Terzo settore.

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L’obiettivo è duplice: da una parte realizzare interventi per la solidarietà, il recupero, lo stoccaggio e la distribuzione gratuita di prodotti alimentari e non solo, dall’altra promuovere la produzione e distribuzione di pasti pronti e limitare gli sprechi. Grande attenzione, infatti, è posta nella promozione del recupero del cibo e della lotta allo spreco alimentare. Inoltre, non ci si limita al sostentamento materiale delle persone in difficoltà, ma si propone anche la costruzione di relazioni di supporto e di orientamento di queste persone.

C’è tempo fino al 20 settembre 2022 per fare domanda, con contributi diversificati a seconda della dimensione territoriale dei progetti. Gli importi per ciascun progetto possono variare dai 5mila fino ai 100mila euro per ciascun progetto presentato.

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Tra quelli finanziabili c’è il potenziamento l’avvio degli empori solidali, punti di distribuzione al dettaglio completamente gratuiti con una funzione solidaristica di grande rilievo in Emilia-Romagna, oltre che mense e centri di distribuzione pasti. Gli empori solidali sono veri e propri negozi in cui la persona seguita non solo ha la possibilità di scegliere i prodotti autonomamente, ma può usufruire anche di strumenti di supporto accessori quali l’ascolto, l’orientamento verso i servizi, la formazione, l’inserimento lavorativo, gli spazi mamma-bambino, le consulenze al credito e alla gestione domestica, la possibilità di partecipare ad eventi sociali, sportivi e culturali.

Il bando pone attenzione anche agli aspetti qualitativi del cibo, con un occhio di riguardo per le diverse culture alimentari e per la promozione di stili di vita sani, oltre che alla riduzione degli impatti sull’ambiente finanziando proposte volte alla razionalizzazione della logistica e dei trasporti.

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Gli enti del Terzo settore potranno ottenere contributi per coprire le spese sostenute per la gestione degli immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività); per l’acquisto di beni e attrezzature di modico valore; acquisto di materiale di consumo preferibilmente ecocompatibile; per i costi di personale e per i rimborsi spese ai volontari.

I progetti possono avere una durata massima di 12 mesi che decorrono dalla data di pubblicazione della graduatoria sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna dei soggetti ammessi a finanziamento.