La prima esecuzione a Cagliari di Le Villi di Giacomo Puccini.
Mercoledì 28, giovedì 29, venerdì 30 e sabato 31 luglio alle 21.30 prosegue, con il quinto appuntamento, classicalparco 2021, l’attività musicale estiva del Teatro Lirico di Cagliari.
Grande attesa per la prima esecuzione a Cagliari di Le Villi, opera-ballo in due atti, su libretto di Ferdinando Fontana e musica di Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924). La prima opera composta dal grande maestro lucchese, viene rappresentata in un nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari ideato, per la regia, da Renato Bonajuto (Novara, 1979), visionario e acuto artista piemontese al debutto cagliaritano, che si avvale, per il suo nuovo progetto visivo, della collaborazione di Danilo Coppola (scene), Marco Nateri (costumi), Emiliano Pascucci (luci) e di Luigia Frattaroli (coreografia).
Giuseppe Grazioli (Milano, 1960), direttore specialista nel repertorio di fine Ottocento e novecentesco, la cui collaborazione è stata sempre particolarmente apprezzata nel nostro teatro (Palla de’ Mozzi di Marinuzzi nel 2019 e numerosi concerti sinfonici e sinfonico-corali), curerà la concertazione e direzione dello spettacolo. Dal podio dell’Arena all’aperto del Parco della Musica dirigerà Orchestra e Coro del Teatro Lirico. Il maestro del coro sarà, invece, Giovanni Andreoli.
Nei ruoli dei tre protagonisti si alterneranno Andrea Borghini (28-30)/Anooshah Golesorkhi (29-31) (Guglielmo Wulf), Monica Zanettin (28-30)/Charlotte-Anne Shipley (29-31)(Anna), Raffaele Abete (28-30)/Denys Pivnitskyi (29-31) (Roberto). L’attore cagliaritano Simeone Latini dà la voce al Narratore.
Il Teatro Lirico di Cagliari dedica questa produzione di Le Villi alla memoria di Graham Vick, geniale artista inglese recentemente scomparso, che per Cagliari ha firmato la regia di Opričnik di Čajkovskij (2003) e di Oedipe di Enescu (2005), per le rispettive inaugurazioni di stagione, sempre con grande successo di pubblico e critica.
Opera giovanile e già, nonostante le influenze verdiane e francesi, pienamente pucciniana, soprattutto dal punto di vista melodico, Le Villi ha grande successo fin dalla prima rappresentazione che si tiene al Teatro Dal Verme di Milano il 31 maggio 1884, diretta da Arturo Panizza e con un giovanissimo Pietro Mascagni al contrabbasso in orchestra, grazie anche alla drammaturgia del libretto, pienamente improntato al gusto della Scapigliatura, movimento al quale apparteneva lo stesso Ferdinando Fontana.
Dell’opera, il cui soggetto fu tratto dal racconto di Alphonse Karr Les Willis (1852) a sua volta ricavato dal balletto Giselle di Adolphe Adam (1841), Puccini fece ben quattro versioni tra il 1884 e il 1889, delle quali la seconda, andata in scena al Teatro Regio di Torino il 16 dicembre 1884, presenta, oltre all’aggiunta della romanza di Anna (Se come voi piccina) e del monologo drammatico di Roberto (Per te quaggiù sofferse ogni amarezza), la divisione dell’atto unico in due, mentre la terza, realizzata, un mese dopo, in occasione del debutto alla Scala di Milano il 24 gennaio 1885, si segnala per l’introduzione della romanza di Roberto (Torna ai felici dì). Nell’ultima versione, andata in scena al Teatro Dal Verme di Milano il 7 novembre 1889, Puccini tagliò il monologo di Roberto aggiunto nella seconda. A Cagliari viene eseguita proprio quest’ultima versione.
L’azione ha luogo in un villaggio della Foresta nera, dove si festeggia il fidanzamento tra Anna, figlia del ricco possidente Guglielmo, e Roberto che però ben presto parte per Magonza per rilevare un’eredità di una parente. In città Roberto si lascia sedurre da una “sirena” e si dimentica della fidanzata che, nel mentre, divorata dai presentimenti, muore di dolore. Roberto quindi, in preda al rimorso e alla gelosia, fa ritorno al villaggio per chiedere perdono ad Anna, della quale ignora il destino tragico. È notte quando gli appare il suo fantasma che tristemente gli ricorda la promessa di fedeltà e il tradimento di cui si è macchiato. Ed ecco sorgere anche uno stuolo di Villi, le creature magiche che, nelle notti di luna piena, costringono i fidanzati traditori a ballare convulsamente fino alla morte e che coinvolgono Roberto in una danza vorticosa fino all’alba, quando cadrà esanime e il fantasma di Anna potrà svanire finalmente in pace.
foto Priamo Tolu