L’irrazionalità, la pessima politica e il Coronavirus.

Coronavirus…basta allarmismo! Mezzi di comunicazione e giornalisti sprezzanti della deontologia… piantatela! Rappresentanti politici nazionali, regionali e comunali che spingete i cittadini verso l’allarme sociale e la paura…finitela! Il popolo, purtroppo, non ha ancora sviluppato gli anticorpi a contrasto del vero problema di questa vicenda. La disinformazione e manipolazione dell’opinione pubblica a sostegno di una ‘paura di Stato’.

Nelle ultime settimane l’informazione ha incessantemente alimentato un clima di puro allarmismo, sacrificando l’informazione stessa e sminuendo la missione di pubblico servizio verso i cittadini, mentre la politica ha sfamato gli ‘appetiti’ più desiderosi e avidi di emergenza, dimenticando i propri scheletri nell’armadio e responsabilità nella gestione della sanità nel nostro Paese, come la periodica disorganizzazione legata ai trapianti di organi, la perenne carenza di personale medico nella sanità pubblica, gli ostacoli resi ormai sistematici per l’ingresso dei giovani medici nella pubblica amministrazione. Ma l’elenco è ben più lungo. Altro che Covid-19!

Probabilmente in queste settimane di isteria ‘politico-comunicativa’ deve essere sfuggito un dato importante. Ebbene sì, l‘influenza causa centinaia di morti ogni anno…ancora prima del Covid-19, della Zika, e della Sars.

Cinismo a parte, nel portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica (non un giornale qualsiasi) è riportata la rilevazione dei dati di incidenza e mortalità delle sindromi influenzali. Nell’8a settimana del 2020, il numero di casi di sindrome simil-influenzale è stato pari a circa 572.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 6.196.000 casi. 

LEGGI ANCHE:  Covid-19, consegnate quasi 130mila dosi del nuovo vaccino bivalente.

All’ottava settimana di sorveglianza del 2020 sono stati segnalati 169 casi gravi di cui 35 deceduti. La mortalità è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 214 decessi rispetto ai 234 attesi.

Le rilevazioni sono ricavate dal Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera, Sismg, basato sulla rilevazione in 19 città campione italiane che raccolgono quotidianamente il numero dei decessi per gli ultra65enni. Tale numero viene confrontato con quello atteso costituito dalla media dei decessi registrati negli ultimi 5 anni.

Ma non solo…durante l’ottava settimana del 2020 circa il 69% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale. L’incidenza totale è pari a circa il 9,48 casi per mille assistiti e sono dominanti i virus di tipo A (per il 68% dei casi) appartenenti al sottotipo A(H2N2).

LEGGI ANCHE:  Covid nell'Isola: giù i ricoveri.

Ancora la stagione 2019-2020 è stata caratterizzata da un periodo iniziale di bassa incidenza, che si è protratto fino alla fine di dicembre 2019, e da un intensificarsi dell’attività virale con l’inizio del nuovo anno. Nelle prime settimane del 2020, infatti, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è aumentata progressivamente fino al raggiungimento del picco epidemico nella quinta settimana del 2020, con un livello pari a circa 13 casi per mille assistiti, valore che colloca la stagione in corso a un livello di “media intensità”. Ripetiamolo, “media intensità”.

Ospedale

Questi sono fatti non notizie giornalistiche diffuse ‘alla buona’ o in modalità ‘copia-incolla’, spesso caratterizzante la principale composizione giornalistica dei tempi odierni. C’è poco da lamentarsi poi se il giornalismo vive un crescendo di impopolarità…

La paura che sta allarmando la nostra quotidianità, è assolutamente immotivata stando ai dati degli ultimi anni, e ai cittadini più distratti sta sfuggendo anche un altro aspetto. Comportamenti irrazionali e paure immotivate, oltre a limitare le attività quotidiane e fomentare isterie personali, provocano fenomeni economico-politici distruttivi e potenzialmente nocivi per la nostra serenità. Pensiamo al mondo del lavoro, già di per sè reso precario per via della congiuntura economica degli ultimi decenni. Riflettiamo sulla chiusura degli esercizi commerciali per via dell’emergenza di questi giorni, ai danni per gli imprenditori e per i dipendenti, ai cordoni sanitari, alla chiusura delle scuole, al tonfo delle borse europee, all’estemporanea rivisitazione del diritto comunitario da parte di alcuni Paesi membri dell’UE, che sta facendo ‘carne di porco’ della libera circolazione delle persone.

LEGGI ANCHE:  Elezioni regionali, dalla passerella dei ministri alla narrazione del semplice "dato locale".

Particolare riflessione meriterebbe anche un altro aspetto, ovvero l’indifferenza del cittadino verso la strumentalizzazione politica della sanità pubblica, ancor più drammatica e lesiva del Covid-19. Siamo certi che i vertici delle istituzioni sanitarie nel nostro Paese siano davvero scelti in base a reali competenze sanitarie? Quanto incide la discrezionalità del potere politico nella sanità pubblica? Forse meno del Coronavirus?

E se non si potesse più contare sulla responsabilità degli operatori sanitari, costantemente vessati da orari di lavoro sovraumani, non a norma di legge (ma giustificati dalle carenze della pubblica amministrazione) incessantemente alle prese con l’assenza di sicurezza negli ospedali, e in particolare nei pronto soccorso, chiamati a fare lo straordinario e a contrastare la maleducazione e l’arroganza?

Questa si… che sarebbe una vera emergenza!