La neutralità politica nelle scuole europee, PfE: “Stop ideologia gender”.

Un gruppo di europarlamentari appartenenti al gruppo Patrioti per l’Europa (PfE), tra cui Catherine Griset, Afroditi Latinopoulou, Malika Sorel e Mathilde Androuët, ha recentemente presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea. Il tema? La neutralità politica nelle scuole europee.

Le Scuole Europee sono istituzioni create per offrire un’istruzione multilingue ai figli del personale che lavora nelle istituzioni dell’Unione Europea. La loro missione principale è quindi educativa, con un forte focus sulla diversità linguistica e culturale. Tuttavia, negli ultimi tempi, alcune iniziative all’interno di queste scuole hanno sollevato dubbi tra i genitori, che temono un’influenza ideologica e politica.

In particolare, sono stati citati episodi come l’esposizione di una bandiera LGBT davanti agli edifici scolastici e l’adozione di una carta LGBT che promuove pratiche e concetti considerati controversi. Tra questi figurano la scrittura inclusiva – che, ad esempio, è stata respinta dall’Académie Française – e la possibilità di affrontare temi legati alla transizione di genere con alunni minorenni. Secondo i genitori, questi episodi rischiano di trasformarsi in atti di “proselitismo” che potrebbero compromettere la neutralità educativa di queste istituzioni.

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I deputati, con la loro interrogazione, hanno quindi rivolto alcune domande specifiche alla Commissione europea per capire come i vertici Ue stiano contrastando le derive ideologiche all’interno delle scuole europee: “Chiediamo alla Commissione di confermare o meno l’intenzione di introdurre misure che impediscano l’uso delle scuole europee come piattaforme per attivismo politico o ideologico”.

La questione, dunque, non riguarda soltanto la neutralità politica, ma anche il futuro ruolo delle Scuole Europee come luoghi inclusivi e rappresentativi della diversità europea, sia culturale che sociale. Ora resta da vedere quale sarà la risposta della Commissione a queste preoccupazioni e proposte. Feedback, però, che potrebbe scontrarsi con il “ricorrente” problema di competenza della Commissione europea.

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