La Meloni sull’attacco di Hamas: “Israele ha vissuto pagina drammatica”.

Un discorso in cui la rimozione dei fatti storici è una costante. Questa, in sintesi, potrebbe essere la migliore descrizione della dichiarazione odierna della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, condivisa in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana. Come se nella storia occidentale sia mai stata celebrata una qualsiasi giornata di attacchi di Israele alla popolazione libanese, iraniana e palestinese.

Ma di equilibrio è difficile parlare quando si parla di uno Stato come quello israeliano, libero, caso più unico che raro, di infischiarsene delle risoluzioni adottate dalla comunità internazionale e, nel contempo, parte di diversi accordi di cooperazione internazionale, come quello con l’Ue. Unione di Stati, tra i quali compare anche l’Italia, il quale Alto rappresentante è stato addirittura rimbalzato in più occasioni dalla diplomazia israeliana, per aver chiesto di applicare sanzioni su alcuni esponenti del governo Netanyhau, colpevoli di aver istigato all’odio verso la popolazione palestinese. Poca roba per la Presidente Giorgia Meloni che invece, oggi, ricorda “il popolo vittima per eccellenza”.

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“Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia. Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas – scrive la Meloni -. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”. Una operazione di parziale rimozione della realtà (chi se ne frega d’altronde degli otre 50mila palestinesi uccisi e delle centinaia di migliaia di feriti nella Striscia di Gaza) che prosegue senza alcun pudore.

“Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato”.

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Insomma, per la presidente italiana l’idea di criticare l’azione omicida di Israele verso i propri vicini è da considerarsi ne più ne meno come antisemitismo. Forse l’esistenza di più voci di critica non deve essere tanto apprezzata dalle parti di Palazzo Chigi, la qui più alta esponente forse dimenticata o confonde il termine di antisemitismo con quello di antisionismo. Ricordiamolo, cosa molto diversa.

“In questa giornata, ribadiamo il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini, ma anche la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”. Già, il diritto internazionale. Quello che proprio Israele continua a non voler rispettare, dimostrando, peraltro, “una grande umanità”, chiudendo i valichi per il passaggio degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Proprio un Paese vittima e dal cuore grande…

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“Le conseguenze dell’attacco di Hamas hanno scatenato un’escalation su base regionale che potrebbe avere esiti imprevedibili – prosegue la Meloni -. È dovere di tutti riportare il dialogo, lavorando per arrivare ad una de-escalation. L’Italia, anche in qualità di Presidente di turno del G7, continuerà ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Confermiamo il nostro sostegno a tutti gli sforzi di mediazione portati avanti, e il nostro impegno per lavorare ad una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati”.

Qualcuno/a, però, potrebbe ricordare alla Meloni che il cosiddetto Hamas è stato proprio creato da Israele e agevolato dalla stessa politica di Benjamin Netanyahu, mirata a creare divisioni con l’Autorità Palestinese. Giochi sporchi, e dintorni, dei quali è difficile tenere conto nelle “edulcorate note presidenziali”.

foto Governo.it