La Grecia è lo scudo d’Europa?

Lo scorso 3 marzo 2020 la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in occasione del viaggio a Kastanies, sul confine terrestre tra Grecia e Turchia, dichiarava che: “La Turchia non è nemica dell’Unione europea” e “la Grecia è lo scudo dell’Unione europea”.

Parole ricordate in un’interrogazione parlamentare sostenuta dagli eurodeputati del gruppo Identità e Democrazia Elena Lizzi, Antonio Maria Rinaldi, Lucia Vuolo, Gianantonio Da Re e Annalisa Tardino, ricordando che “i cittadini degli Stati membri potrebbero sentirsi chiamati a parteggiare per uno Stato non membro (Turchia) finanziato e che non rispetta tutti gli impegni o uno Stato membro (Grecia) che ha dovuto affrontare sacrifici e dolore e oggi si trova ostaggio della (mancata) politica estera dell’Unione europea”.

Parole in totale controtendenza, come ricordato dagli eurodeputati di ID, rispetto a quelle proferite dall’ex Presidente Jean-Claude Juncker “abbiamo insultato la Grecia e non siamo stati abbastanza solidali”. 

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Una posizione, quella espressa dalla Presidente von der Leyen, per certi versi imbarazzante per i firmatari dell’interrogazione, che hanno chiesto alla Commissione come saranno tutelati i cittadini greci e i rifugiati di guerra, nonché richiamato la Turchia al rispetto di tutti i patti e gli accordi stipulati con l’Unione.

Su questa delicata questione internazionale è intervenuta la Commissaria Ylva Johansson a nome dell’esecutivo europeo: “Nonostante le sfide attuali, la dichiarazione UE-Turchia ha apportato risultati tangibili in termini di riduzione del numero di decessi in mare e di mobilitazione di un ingente sostegno finanziario dell’UE ai rifugiati in Turchia. L’UE ribadisce il suo pieno impegno per quanto concerne la dichiarazione UE-Turchia e, nel contempo, si aspetta che la Turchia faccia altrettanto. L’UE tiene aperto il dialogo con la Turchia in merito all’attuazione di tale dichiarazione. 

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“A seguito della riunione del 9 marzo 2020 tra il presidente del Consiglio europeo – ha proseguito la Johansson -, la presidente della Commissione e il presidente della Turchia, l’Alto rappresentante/vicepresidente è stato incaricato, insieme al suo omologo turco, di fare il punto sull’attuazione della dichiarazione del marzo 2016. Tale processo è attualmente in corso”.

“L’UE ha ribadito fermamente la sua solidarietà alla Grecia e agli altri Stati membri di primo ingresso, anche per quanto riguarda la gestione delle frontiere esterne dell’UE. Il 4 marzo 2020 la Commissione ha presentato un piano d’azione che comprende un sostegno finanziario e operativo. Oltre ai cospicui finanziamenti forniti alla Grecia per gestire la migrazione (2,42 miliardi di EUR dal 2015) la Commissione ha messo immediatamente a disposizione 700 milioni di EUR aggiuntivi per sostenere la gestione della migrazione e la gestione integrata delle frontiere”.

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Sulla questione dei migranti l’esponente dell’esecutivo ha voluto evidenziare le modalità di rimpatrio promosse dall’UE: “I migranti irregolari che non beneficiano di protezione internazionale dovrebbero essere rimpatriati nel pieno rispetto dei loro diritti fondamentali e in linea con il diritto internazionale. A tale riguardo, la Commissione collabora con l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e le autorità greche per accelerare il rimpatrio di coloro il cui soggiorno in Grecia è irregolare, in particolare rafforzando il programma nazionale di rimpatrio volontario assistito e reintegrazione”.

foto Parlamento europeo.

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