La credibilità delle strategie Net-Zero e la regolamentazione del greenwashing aziendale.
Negli ultimi anni, l’Iniziativa per gli Obiettivi Basati sulla Scienza (SBTi) ha giocato un ruolo cruciale nell’incorporare la scienza climatica nelle strategie aziendali, incoraggiando le imprese a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con l’Accordo di Parigi. Tuttavia, recentemente, l’SBTi ha revocato gli impegni di oltre 200 aziende, suscitando preoccupazioni riguardo alla credibilità delle strategie net-zero e al rischio di greenwashing.
Molti hanno citato la complessità nell’affrontare le emissioni di Scope 3, l’incertezza riguardo alle tecnologie future e la mancanza di standard chiari come motivi del mancato raggiungimento dei loro impegni. Questa situazione dimostra che è necessaria una maggiore trasparenza e una regolamentazione più severa per garantire che gli impegni climatici annunciati dalle aziende non siano semplici strategie di marketing senza risultati concreti.
Da qui la richiesta alla Commissione Ue dell’eurodeputato César Luena del gruppo S&D, interessato a sapere come l’Esecutivo europeo rafforzerà le regolamentazioni per prevenire il greenwashing negli impegni net-zero delle aziende operanti nell’UE e come sarà contrastato il fenomeno del ‘greenhushing’, ovvero il rifiuto delle aziende di pubblicizzare i propri impegni climatici per evitare critiche o regolamenti.
foto di Iván Tamás da Pixabay.com