La Commissione lancia un nuovo centro per l’elaborazione delle politiche insieme ai cittadini.

Promuovere partenariati e rafforzare l’impegno dei cittadini europei nella definizione delle politiche. Sono questi gli obiettivi del Centro di competenza sulla democrazia partecipativa e deliberativa , lanciato recentemente dalla Commissione europea per coinvolgere i cittadini nella definizione delle leggi e politiche pubbliche. Un tentativo che con molta probabilità, dato il tenore dell’attuale Conferenza sul futuro dell’UE, sarà ricordato come l’ennesimo esperimento fallimentare di interazione con i cittadini.

Ma, nelle ambizioni della Commissione, il Centro di competenza aiuterà le istituzioni e le organizzazioni dell’UE per sviluppare le loro capacità di sostenere progetti e politiche in materia di democrazia partecipativa o deliberativa: “Il traguardo è fare sì che tutti i responsabili politici, all’atto di avviare un’iniziativa politica, riflettano su come coinvolgere i cittadini nel processo” fanno sapere dalla Commissione.

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Conferenza sul futuro d’Europa, i dati fallimentari aggiornati al 12 ottobre 2021

“Questo nuovo centro di competenza sulla democrazia partecipativa e deliberativa – per Dubravka Šuica, Vicepresidente responsabile per la Democrazia e la demografia – dimostra la determinazione della Commissione europea a dialogare con i cittadini riguardo alle questioni che li riguardano. La Conferenza sul futuro dell’Europa assegna ai cittadini europei un ruolo centrale nella definizione del futuro dell’UE, spronandoli a discutere sulle sfide comuni che ci attendono e a contribuire alla definizione delle nostre priorità. I Panel europei di cittadini attualmente operativi rappresentano un esempio di democrazia deliberativa davvero unico. Grazie ai Panel i nostri cittadini possono infatti avere più voce in capitolo al di là delle elezioni, contribuire a rafforzare la nostra democrazia e renderla pronta per il futuro”.

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Basta, però, analizzare i dati di engagement sulla piattaforma della stessa Conferenza e, cosa più imbarazzante, l’ammontare delle risorse messe in campo dalle istituzioni europee per la promozione dell’iniziativa in Europa – circa 1,5 milioni di euro – per rendersi conto della ‘reale volontà’ di coinvolgere i cittadini europei nei processi decisionali.

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