La Commissione eroga ulteriori 1,5 miliardi di euro all’Ucraina che rimane uno dei Paesi con la più alta corruzione.
Oggi la Commissione europea ha erogato all’Ucraina la seconda tranche del finanziamento ponte nell’ambito dello strumento per l’Ucraina, per un importo di 1,5 miliardi di euro. L’esborso fa seguito alla valutazione positiva da parte della Commissione delle condizioni politiche concordate legate alle riforme nei settori del sistema giudiziario, dell’antiriciclaggio, della gestione delle finanze pubbliche, del contesto imprenditoriale e dell’agricoltura, nonché degli obblighi di rendicontazione per garantire l’uso trasparente ed efficiente delle risorse finanziarie. Nessun accenno, ancora, al problema della corruzione nel Paese che, come ricordato da un recente studio, vede il Paese ucraino 104° su 180 nazioni, quasi a pari merito con nazioni quali il Nepal, Panama e Sierra Leone. Insomma, un partner Ue non così affidabile…
Improcrastinabile, nell’occasione, l’ennesima dichiarazione della presidente Ursula von der Leyen: “L’Ucraina sta portando un pesante fardello sulle spalle per tutti noi. Gli ulteriori 1,5 miliardi di euro garantiranno che l’Ucraina possa continuare a mantenere in funzione lo Stato e i servizi di base per la popolazione, mentre combatte l’aggressore. Lavoreremo a stretto contatto con le autorità ucraine per garantire l’attuazione del piano per l’Ucraina, sul quale mi aspetto che il Consiglio trovi un accordo in tempi brevi. Ciò aprirà la strada a esborsi regolari e prevedibili nell’ambito dello strumento da 50 miliardi di euro per l’Ucraina. L’Europa rimane unita e risoluta nel sostenere l’Ucraina”.
A marzo l’Unione aveva dato il proprio ok per la prima tranche del finanziamento, pari a 4,5 miliardi di euro. Con il pagamento odierno, l’UE ha erogato 6 miliardi di euro all’Ucraina per sostenere la stabilità macrofinanziaria del Paese dall’entrata in vigore dello strumento per l’Ucraina il 1° marzo. Il sostegno totale dell’UE all’Ucraina e al suo popolo dal febbraio 2022 ammonta ora a 98,5 miliardi di euro.
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