La città si spopola ma si presentano le mozioni per Gigi Riva.
Una mozione che non aggiunge nulla di nuovo alle logiche della bassa politica locale. Così potrebbe essere sintetizzato il provvedimento presentato dai consiglieri di minoranza Ferdinando Secchi e Alessandra Zedda, “aperto a tutti i consiglieri comunali”, per istituire nelle scuole una “Giornata del ricordo” di Gigi Riva. Un’iniziativa, indubbiamente benintenzionata, ma che sembra fuori luogo in una città che ogni anno perde cittadini, imprese e vitalità economica. Insomma, le priorità dovrebbero essere altre anche tra chi prova a ricordare la propria esistenza politica dalle parti degli scrannni dell’opposizione in Consiglio comunale.
Istituzione, guardando la cronaca dei provvedimenti presentati dai suoi componenti, sempre meno autorevole per le sorti della città. Negli ordini di convocazione del Consiglio comunale di Cagliari, infatti, si rincorrono mozioni e interrogazioni che sembrano spesso mirate più a ricordare l’esistenza politica dei proponenti che a proporre interventi utili per la discussione nel merito dei problemi e delle soluzioni per la città.
Mozioni e interrogazioni, ancora, slegate dalle vere funzioni di un amministratore locale – ricordiamolo ai “Roosevelt e alle Thatcher di Palazzo Bacaredda” -. Sarebbe più utile affrontare questioni pratiche come la manutenzione delle strade, la riparazione dell’illuminazione pubblica o il miglioramento dei servizi essenziali. Ma evidentemente proporre interventi pragmatici non permette di “volare alto” per qualcuno.
Ma poi, visto il personaggio che si cerca di celebrare ogni 3 per 2, non sarebbe più rispettoso onorare Gigi Riva seguendo il suo esempio di sobrietà e discrezione, evitando di tirarlo in ballo per iniziative che sembrano avere un sapore meramente strumentale? La memoria di un campione come lui non ha bisogno di gesti plateali o di “commemorazioni obbligate”. Le nuove generazioni possono comprenderne il valore anche senza un ennesimo “ricordo ufficiale”. Il problema, magari dovrebbe essere cercato nella mancanza di servizi per i giovani in città o della spendita irragionevole delle poche risorse messe in campo per i giovani dal Comune di Cagliari, come ci ricorda la lunga (e sconosciuta) storia del centro giovani di Cagliari. Valutazione, però, troppo “alte” e forse complesse per taluni esponenti dell’aula di via Roma. Bisognerebbe, allora, proporre interventi a sostegno dello sviluppo critico dei giovani residenti e non spurie celebrazioni.
È tempo, non è mai troppo tardi, che consiglieri e amministratori, sia di maggioranza che di minoranza, si concentrino sul loro vero ruolo: amministrare e migliorare concretamente la città. Solo così si potrà onorare, indirettamente, anche chi ha reso grande questa comunità, come, tra i tanti, lo stesso Gigi Riva.
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