“Katastrophé. Riflessioni sulle catastrofi perinatali, oltre lo sguardo comune”. Il libro di Gisella Congia.
Domani, sabato 27 marzo, alle 15 in diretta streaming sulla pagina Facebook Perinatal Web Doc e sull’omonimo canale You Tube, sarà presentato “Katastrophé”, progetto ideato e curato dalla psicologa esperta di perinatale e studiosa di fotografia socio-narrativa Gisella Congia, promosso dall’associazione L’Eptacordio e finanziato con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese.
Strutturato in un libro, Katastrophé. Riflessioni sulle catastrofi perinatali (Armando Editore, 2021 – 160 pp.), e nella piattaforma virtuale del Perinatal Web Doc – il primo web doc in Italia sull’argomento – il progetto getta uno sguardo nuovo sulla cultura del periodo perinatale (quello che va dal concepimento al primo anno di vita del bambino). È un invito ad abbandonare gli stereotipi che portano a giudicare “strano” o “inadeguato” un genitore il cui comportamento sia diverso da quello comunemente ritenuto “giusto” e, contestualmente, ad approfondire i vari risvolti di questo passaggio di vita.
Il libro. La formazione dell’idea di materno e paterno, così come la sua connessione con emozioni, giudizi, concetti, figure, si forma nella nostra mente immaginale sin dal principio dell’esistenza, rinforzata da tutto ciò che assorbiamo e, nel tempo, apprendiamo come socialmente condiviso per definire ciò che è adeguato o ciò che è inadeguato per questi due ruoli.
Fiabe, immagini, memorie familiari, iconografie, agiti vissuti o subiti nella propria storia di figli, letteratura, scoop mediatici e qualsiasi altro materiale in grado di agganciarsi all’affettività, sia essa positiva che negativa, diventa la nostra narrazione di questi due ruoli sociali. In particolare è forse il dibattito sociale sulla dicotomia “madre buona” – “madre cattiva” che ha le radici più antiche e lontane, fortemente radicate nella mappatura mentale di ciascuno di noi, sia che lo osserviamo come protagonisti (genitori), che come attori non protagonisti (operatori sanitari o sociali, familiari, amici).
Il lavoro (rivolto a operatori sanitari, psicologi perinatali, studenti di psicologia ma anche genitori e attori socio-politici), promuove lo sviluppo di una consapevolezza rispetto alla naturalità del manifestarsi di esperienze diverse (le catastrofi, intese come cambiamento improvviso in un processo ritenuto stabile), legittimandone l’aspetto emotivo catastrofico e il ribaltamento rispetto alle credenze genitoriali, quale primo passo necessario ed essenziale per mirare all’abbattimento dei profondi stereotipi di cui la nostra cultura è portatrice. Per fare questo il volume propone il contributo di diversi operatori che restituiscono il quadro della loro esperienza diretta.
Il Perinatal web doc. Disponibile dal 27 marzo è una piattaforma interattiva virtuale in cui confluiscono materiali didattici/informativi/d’arte e cultura sul tema del perinatale, per una sua lettura a 360°. Interviste a esperti, a neo genitori, ma anche i podcast del primo inserto radiofonico sul perinatale (Akua’ba. Diventare genitori oltre i luoghi comuni, 20 puntate andate in onda nel 2020 su Radio X), sono solo alcuni esempi dei diversi materiali fruibili, destinati ad arricchirsi ancora. Il tutto nell’ottica di creare spunti di riflessione per invitare all’approfondimento e alla ricerca, oltre appunto gli stereotipi e i luoghi comuni.