Job day Sardegna, il canto del cigno del Presidente: “Ricostruire fiducia per rilancio”.
Riferendoci al clima di smarrimento che generalmente si porta dietro una Legislatura al capolinea, capita spesso di sentire (o meglio subire) le univoche dichiarazioni dei Presidenti della Regione sul “futuro” e sulla “fiducia”.
Una regola che non ha mancato di interessare anche l’intervento odierno del Governatore Christian Solinas nel corso del Job Day Sardegna, ovvero l’autoreferenziale (quanto ‘pompata’) iniziativa della Regione Sardegna per il lavoro.
Un canto del cigno – politicamente parlando – per rimarcare l’esigenza di “ricostruire un clima di fiducia” e le “grandi opportunità concrete” offerte ai/alle giovani sardi/e nel corso del proprio mandato: “Il fermento di tantissimi giovani presenti al Job day è l’immagine di una Sardegna che riparte, con orgoglio ed entusiasmo – ha dichiarato Solinas -. Una grande occasione per ricostruire un clima di fiducia, una delle sfide più importanti dopo la crisi. Ogni economia che intende progredire, infatti, si basa necessariamente sulla fiducia e questo evento itinerante nei territori ha offerto opportunità concrete ai giovani e ai disoccupati di proporsi alle imprese facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro. Con la speranza di potersi realizzare nella propria terra”.
Già! Molto (poco) è stato fatto per i/le giovani sardi/e in questi 4 anni di mandato. Escludendo qualche “giovane collocamento” in qualche Agenzia regionale, non risulta agli atti alcun dato rilevante per i giovani sardi. Nulla, politicamente parlando, è stato fatto dal centro-destra, escludendo il tentativo (pur sempre di piccolo cabotaggio) rappresentato dalla Pl 182. Un po’ poco per risultare credibili agli occhi degli under35 sardi.
Nessun intervento per la gioventù, ancora, è stato rilevato nelle tante delibere della Giunta regionale in quasi un lustro di Legislatura, eccezione fatta per l’inqualificabile “Giovani VISPI”. Progetto, con una dotazione di oltre 800mila euro (dei quali ben 644mila provenienti dal Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili), deciso dall’alto e ideato senza il minimo rispetto del principio della co-programmazione con i giovani, confermando, anche con questa Maggioranza, la scarsa visione della classe dirigente sul tema del coinvolgimento attivo dei giovani.
Interesse decisamente mediocre verso i giovani che si è registrato anche con riferimento al mancato aggiornamento della pagina istituzionale dedicata ai/alle ragazzi/e sardi/e (ferma dal 2012). Neanche la “fregola” di deliberare un affidamento diretto in questi lunghi 4 anni, si è instillato nei cuori dell’attuale compagine di centro-destra.
Parlare di “ricostruire un clima di fiducia” e di “opportunità per i giovani”, in un’Isola governata con tale sprezzo per la gioventù, non può che risultare irritante eufemisticamente parlando. Meglio provare, quindi, con altre argomentazioni.
Una questione di opportunità che cozza, però, con la comunicazione bulimica dei vertici regionali.
Come non citare, in materia, l’incipit dell’odierno comunicato stampa regionale sul Job Day che cita “numeri da record”, confermando, ancora, “l’ampia partecipazione di candidati e aziende all’appuntamento organizzato dall’assessorato regionale del Lavoro e dall’Aspal, l’agenzia sarda per le politiche attive del lavoro”.
Incipit che fa il palio, come ampiamente assodato all’interno della tradizione della comunicazione istituzionale, con “la soddisfazione” dell’assessore di turno: “Abbiamo fatto un percorso importante per il lavoro in Sardegna – spiega la soddisfatta assessora al Lavoro, Ada Lai – e visto il grande consenso registrato nei territori e tra i giovani l’iniziativa non finisce qui, ma proseguirà in autunno”. Insomma, una sentenza!
“il Job day – prosegue la sempre soddisfatta Ada Lai – è il simbolo, non solo della riforma dei servizi per l’impiego, che saranno sempre più orientati al raggiungimento dell’obiettivo di trovare lavoro ai cittadini, ma soprattutto di un nuovo approccio al mondo del lavoro finalizzato all’ incontro tra la domanda e l’offerta, ad una formazione sempre più mirata in grado di preparare personale formato e specializzato, e ad un rapporto sempre più stretto tra le istituzioni e gli enti locali. Il mercato del lavoro è in continua evoluzione, le opportunità ci sono”.
Più che un comunicato una pietra miliare di autoreferenzialità . Da qui l’amara riflessione. Staremo parlando della stessa Aspal – con le sue iniziative “altamente sfidanti” – e dei servizi per l’impiego della Sardegna che tutti/e, chi più chi meno, conosciamo?
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