JazzAlguer: in cartellone la pop band britannica Matt Bianco.
Ritorna ad Alghero JazzAlguer. Domenica 30 aprile – in occasione dell’International Jazz Day – prende il via la sesta edizione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Bayou Club-Events. Anche quest’anno la manifestazione disseminerà i suoi appuntamenti nell’arco di sette mesi, con dodici concerti in calendario fino al prossimo 25 novembre, e con il ritorno del concorso per giovani band Contest Mediterrani.
Nel cartellone i nomi spazieranno ad ampio raggio tra i generi e gli stili, dal soul alla world music, dal contemporary jazz al funky, dal latin jazz fino alla più raffinata musica d’autore italiana. Tra i nomi di spicco, la band britannica Matt Bianco, i pianisti Francesca Tandoi, Paolo Di Sabatino, Andrea Domenici e lo statunitense Emmet Cohen con i rispettivi trii, il cantautore Mario Venuti, la cantante e pianista londinese Vanessa Haynes, il duo flauto-pianoforte di Daniele Pasini e Raimondo Dore, i sardi Elias Lapia col suo quartetto e Salvatore Spano in sestetto.
La sesta edizione di JazzAlguer partirà ufficialmente domenica 30 aprile al Teatro Civico di Alghero (ore 20.30) con il concerto del trio della pianista Francesca Tandoi. Raffinata compositrice e solida band leader, la musicista romana vanta al suo attivo un percorso costellato di innumerevoli successi internazionali. Il suo pianismo energico ed elegante sfocia sovente in performance intrise di puro swing, che negli ultimi anni hanno conquistato festival, teatri e jazz club in giro per il mondo, come il North Sea Jazz Festival, Umbria Jazz, Cork Jazz, Breda Jazz, Amsterdam Arena Stadium e molti altri negli Stati Uniti, Indonesia, India, Giappone, Sud Africa, Russia e in tutta Europa. Ad accompagnarla nell’appuntamento in terra sarda, una solida e rodata sezione ritmica, con Giulio Scianatico al contrabbasso e Giovanni Campanella alla batteria.
Per il secondo appuntamento, in calendario venerdì 26 maggio, la rassegna si trasferisce al Poco Loco, il rinomato club algherese dove – alle 22 – sarà di scena il pianista e compositore cagliaritano Salvatore Spano col suo sestetto per presentare “Cinque Passi (in memoria di un poeta)“, il suo album pubblicato lo scorso dicembre dall’etichetta Barnum For Art. Articolato in cinque movimenti e un interludio, il lavoro è dedicato allo scrittore Sergio Atzeni e ispirato al suo romanzo “Il quinto passo è l’addio”. Con Salvatore Spano sul palco del Poco Loco, gli stessi musicisti che lo affiancano nel disco, tutti nomi di primo piano della scena jazzistica sarda: Giovanni Sanna Passino alla tromba e al flicorno, Massimo Carboni al sax tenore, Paolo Carta Mantiglia al clarinetto basso e sax contralto, Salvatore Maltana al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria.
Le luci e gli amplificatori del Poco Loco si accenderanno ancora il 9 giugno per ospitare il gradito ritorno a JazzAlguer di un altro pianista: a muoversi tra i tasti di ebano e avorio saranno le dita di Paolo Di Sabatino, già protagonista della rassegna due estati fa con Mario Biondi. Dotato di uno spiccato senso della melodia, Di Sabatino vanta importanti collaborazioni con artisti del calibro di Billy Cobham, Irio De Paula, Bob Mintzer, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Mario Biondi e Massimo Urbani, tra gli altri. In questa occasione l’esperto e versatile pianista e compositore abruzzese sarà affiancato da Luca Bulgarelli al contrabbasso e Glauco Di Sabatino alla batteria per presentare il disco “Glauco plays Paolo”, pubblicato lo scorso 10 marzo da Egea Music.
Venerdì 7 luglio la rassegna lascerà per una sera le mura cittadine per trasferirsi al Nuraghe Palmavera (a tredici chilometri di distanza da Alghero), tra i siti più importanti e significativi della civiltà megalitica sarda: in questa cornice dal fascino millenario alle 21 si esibirà il duo composto dal pianista Raimondo Dore e dal flautista Daniele Pasini che, partendo da Bach, si muoveranno tra musica scritta e improvvisata.
JazzAlguer ritroverà uno dei suoi consueti spazi, quello di Lo Quarter, sabato 15 luglio (ore 21.30), per accogliere il poliedrico pianista e compositore Emmet Cohen, esponente di spicco della generazione dei trentenni della scena jazz statunitense. Finalista della Thelonious Monk International Jazz Piano Competition nel 2011, nel 2019 ha vinto l’American Pianists Awards e il Cole Porter Fellow dell’American Pianists Association. È apparso nei principali festival jazz internazionali e al Rose Hall del Lincoln Center e al Kennedy Center di Washington, oltre a essere headliner al Village Vanguard e in altri importanti jazz club di New York. Classe 1990, Emmet Cohen ha suonato, registrato o collaborato con artisti del calibro di Ron Carter, Benny Golson, Jimmy Cobb, George Coleman, Jimmy Heath, “Tootie” Heath, Houston Person, Christian McBride, Kurt Elling e Billy Hart. Dopo “Future Stride”, il suo acclamato debutto nel 2021, lo scorso ottobre ha firmato il suo nuovo album, “Uptown in Orbit”. I suoi broadcast durante la pandemia, “Live From Emmet’s Place”, sono diventati un fenomeno virale sui social media e poi su YouTube con milioni di visualizzazioni, creando un interesse sempre crescente. Ad Alghero sarà accompagnato da Philip Norris al contrabbasso e Kyle Poole alla batteria.
Giovedì 27 luglio (sempre alle 21.30), il palco di Lo Quarter accoglierà la calda e avvolgente voce di Vanessa Haynes, cantante e pianista londinese nota a pubblico e critica per la sua appartenenza al gruppo jazz/funk britannico Incognito e per essere stata corista di Van Morrison. Tante le collaborazioni che arricchiscono il suo palmares, tra cui quelle con Anastacia, Mario Biondi, Goldie, Daryl Hall, Dave Stewart, Chaka Khan, LuLu, Billy Ocean, Leon Ware, Ray Parker Jr, Sam Moore e molti altri. Ad Alghero Vanessa Haynes renderà un prezioso omaggio alla regina del soul Aretha Franklin, affiancata da Tom O’Grady alle tastiere, Alessio Pignorio alla chitarra, Gabriele Federico al basso e Matteo De Vito alla batteria.
La serie di concerti di JazzAlguer in calendario ad agosto si apre lunedì 7 ancora a Lo Quarter con Matt Bianco, uno dei gruppi di maggior successo emersi nei prolifici anni Ottanta. La band nasce, per la precisione, nel 1982 intorno a un nucleo composto dal cantante Mark Reilly (l’unico membro stabile nel corso degli anni), Danny White alle tastiere e Kito Poncioni (scomparso nel 2001) al basso, tutti già membri di un’altra formazione di spicco dell’epoca, i Blue Rondo A La Turk. Partiti con l’intento di sperimentare la contaminazione dei generi latin, jazz e funky con la vena più pop dei tre fondatori, i Matt Bianco hanno dato vita a una lunga serie di hit che li ha resi celebri in tutto il mondo, come “Get Out of Your Lazy Bed”, “Half a Minute”, “Don’t Blame It On That Girl”, “Yeh Yeh”, “More Than I Can Bear”, “Whose Side Are You On?”, “Sneaking out the Back Door”, “Get Out of Your Lazy Bed”, “Dancing in the Street”. Al centro dei riflettori di JazzAlguer, accanto al leader e fondatore Mark Reilly, una formazione di sei elementi: la cantante Elisabeth Troy, David O´Higgins al sassofono, Martin Shaw alla tromba, Graham Harvey al pianoforte e alle tastiere, Geoff Gascoyne al contrabbasso e Sebastiaan De Krom alla batteria.
Giovedì 17 agosto terrà banco a Lo Quarter un esponente di primo piano della canzone d’autore italiana degli ultimi trent’anni, Mario Venuti, è sarà un’occasione per conoscere da vicino l’artista catanese, per il quale “il pop è un termine nobile, che unisce Domenico Modugno e Luigi Tenco, Elvis Costello e i Talking Heads, i Beatles e Lucio Battisti”. Per far suonare e raccontare il suo mondo, Mario Venuti salirà sul palco (alle 21.30) a disegnare tre decenni di carriera cantando i suoi pezzi storici e i nuovi successi nell’arrangiamento solo o accompagnato dalla sua band: Pierpaolo Latina al piano e alle tastiere, Luca Galeano alla chitarra, Antonio Moscato al basso e Gianpaolo Lombardo alla batteria. L’amore per il Brasile e per le sonorità sudamericane sono una costante nella carriera del cantautore siciliano, che insieme ai brani più importanti del suo repertorio proporrà anche estratti dell’ultimo album, “Tropitalia”, uscito nel 2021.
Si torna al Nuraghe Palmavera il 25 agosto (ore 21) per il concerto del pianista Andrea Domenici, in trio con Nicola Muresu al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria. Originario di Lecco, trasferitosi negli Stati Uniti nel 2013 per approfondire il suo percorso artistico, Dominici ha avuto modo di collaborare con jazzisti illustri come Wynton Marsalis, Louis Hayes, Kenny Washington, Billy Drummond, Peter Washington, Roy Hargrove, Harry Allen, Steve Davis tra gli altri. In Sardegna per presentare il disco “Playing who I am”, proporrà la musica della tradizione americana, dal bop ai giorni nostri, in chiave del tutto personale.
I profumi e i colori del Parco di Porto Conte faranno da cornice all’appuntamento con il quartetto di Elias Lapia, di scena il 17 settembre nel giardino di Casa Gioiosa, l’ex colonia penale di Tramariglio, a una ventina di chilometri da Alghero, oggi sede istituzionale del Parco. Alla testa di una formazione completamente isolana, il sassofonista sardo (classe 1995) presenterà un solido repertorio di brani originali ispirati ai suoni della scena newyorkese contemporanea, tratti dai suoi due dischi “The Acid Sound” e “Tough Future”. Sono figure di spicco nel panorama del jazz in Sardegna i musicisti di questo quartetto che, accanto a Elias Lapia, schiera il chitarrista Antonio Floris, Salvatore Maltana al contrabbasso e Gianrico Manca alla batteria.
La mattina di domenica 15 ottobre (ore 11) sarà il chiostro della Chiesa di San Francesco ad Alghero, tra i massimi esempi di architettura gotico-catalana in Sardegna, ad accogliere il concerto del Movlin’ Sextet, formazione nata di recente con l’intento di promuovere un progetto alternativo e inedito nel panorama musicale isolano. In questo gruppo, il classico quartetto di sassofoni – Gian Piero Carta al sax soprano, Edoardo Rosa al contralto, Sarah Cannoni al tenore, e Luca Chessa al baritono – è affiancato dalla tromba solista di Emanuele Dau e dalla batteria di Massimo Russino, creando un impatto sonoro che si discosta dalle più comuni formazioni jazz. Il repertorio da cui attinge il Movlin’ Sextet è per la maggior parte incentrato sulle pagine di autori come Duke Ellington, Wes Montgomery e Miles Davis fino ad arrivare ad esecuzioni dallo stile unico e geniale come quelle di Charles Mingus. Tutti i brani proposti sono caratterizzati da arrangiamenti originali, concepiti appositamente per questo organico da Luca Sirigu e Gian Piero Carta (che nel sestetto suona il sax soprano), che danno una diversa veste ai più grandi capolavori del jazz.
Il sipario sulla quinta edizione di JazzAlguer calerà sabato 25 novembre (alle 20) al Teatro Civico di Alghero con Voci R-Esistenti, protagonisti Catia Gori alla voce, Sonia Peana al violino e voce, Ambrogio Sparagna all’organetto e Luca Bombardi al pianoforte; un progetto che si propone di narrare musicalmente la storia di donne impegnate nella lotta per i diritti essenziali dell’umanità: le loro storie, la fatica, le loro canzoni, i loro pensieri uniti dal filo conduttore della speranza per una parità vera e condivisa, ricca di impegno sociale e umano; un omaggio anche alla Memoria e alla Memorie che si intrecciano e al ruolo che le donne hanno ricoperto e continuano a ricoprire nella storia. Il concerto sarà presentato in collaborazione con La Rete delle Donne di Alghero in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Ancora da definire, infine, le tre date in calendario a ottobre per le esibizioni dei gruppi finalisti del Contest Mediterrani, il concorso internazionale per giovani band con cui anche quest’anno JazzAlguer rinnova il suo impegno nella promozione dei nuovi talenti.