Italia a trazione gerontocratica. Sì al Ddl “Anziani”. A quando un Ddl giovani?

Il Ddl “Anziani” va verso l’approvazione finale per andare in Gazzetta Ufficiale nei tempi previsti dal Pnrr. Un atto presto in divenire per effetto del licenziamento in prima lettura dal Senato del disegno di legge n. 205 recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”.

“Una misura straordinaria per adeguare il sistema di welfare italiano ai nuovi bisogni sociali, promuovere il benessere delle persone anziane e mettere le famiglie in condizione di affrontare con maggiore serenità il carico assistenziale durante la terza età della propria vita e gli inevitabili costi correlati, in particolare nel caso di non autosufficienza”, ha dichiarato dopo il voto dell’Aula, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone”.

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In particolare, il disegno di legge, che recepisce le indicazioni di Terzo Settore e categorie professionali di riferimento, impegna il Governo ad adottare misure volte all’invecchiamento attivo, alla promozione dell’autonomia e alla prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell’assistenza domiciliare e il riconoscimento delle cure palliative. La disposizione prevede, in via sperimentale e progressiva, l’introduzione di una prestazione universale graduata, in sostituzione dell’indennità di accompagnamento: le persone anziane non autosufficienti potranno scegliere se riceverla come erogazione in denaro o sotto forma di servizi alla persona.

Il testo, adesso, andrà la prossima settimana a Montecitorio per l’esame della Camera dei Deputati, mentre dal mese di Aprile inizierà la stesura dei decreti attuativi.

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Nel contempo, in un Paese dove si respira una sempre maggiore esclusione dei giovani, assenza di interventi “traumatici” per il deprimente paradigma delle politiche giovanili e dove lo stesso sistema pensionistico italiano, giusto per citare le ultime dichiarazioni del Presidente dell’Inps Tridico, sembra assumere sempre più i contorni di un “sistema Ponzi”, continua a mancare la minima sensibilità per la discussione politica e la redazione di un Ddl sostanzialmente disruptive per l’inclusione dei ragazzi e delle ragazze del nostro sempre più vecchio (non potrebbe essere il contrario) Paese.

foto islandworks da Pixabay