Istruzione, Mihai Tudose: “Transizione digitale rischia ampliamento divari esistenti”.
La transizione digitale potrebbe ampliare i divari esistenti nel campo dell’istruzione per milioni di bambini europei. A lanciare l’allarme è stato l’eurodeputato del gruppo S&D, Mihai Tudose, intervenuto a commento della risoluzione dei ministri dell’Istruzione dell’UE sulla creazione di uno spazio europeo dell’istruzione e sulle osservazioni critiche espresse dal Consiglio Istruzione, gioventù, cultura e sport in merito alle misure per promuovere la lettura negli Stati membri.
“I problemi che sorgono per quanto riguarda i livelli di frequenza scolastica, l’abbandono scolastico, l’accesso alla lettura e il declino delle capacità di scrittura e lettura stanno colpendo in particolare i gruppi socialmente ed economicamente svantaggiati. La transizione digitale rischia di ampliare i divari esistenti e di privare i bambini dell’accesso a un’istruzione e alla lettura di qualità. Questo pericolo è particolarmente pronunciato nei nuovi Stati membri, in particolare nelle zone rurali”, ha dichiarato Tudose che ha poi chiesto alla Commissione di riferire sulle misure previste per garantire parità di accesso all’istruzione per tutti i bambini dell’Unione.
A nome della Commissione europea il Vicepresidente Margaritis Schinas ha ribadito che la riduzione della quota di studenti con scarso rendimento e di coloro che abbandonano precocemente l’istruzione sono obiettivi chiave dello Spazio europeo dell’istruzione: “Il 28 novembre 2022, il Consiglio ha adottato una Raccomandazione sui percorsi per il successo scolastico per garantire migliori risultati scolastici per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro caratteristiche personali, dalla famiglia e dalla provenienza geografica”.
Un piano che dovrebbe puntare sull’apprendimento tra pari (uno dei cardini dell’educazione non formale, da sempre considerato un oggetto misterioso dai rappresenanti regionali sardi) e la cooperazione con i gruppi a rischio di insuccesso scolastico e formativo, ovvero creazione di sinergie e co-progettazione degli interventi. Aspetti, anch’essi (fatte le dovute distinzioni) altrettanto fuori dai radar cognitivi dei rappresentanti regionali e nazionali.
“L’obiettivo della Garanzia europea per l’infanzia – conclude Schinas – prevede il contrasto all’esclusione sociale. Inoltre, la Giornata degli autori europei, lanciata dalla Commissione nel 2023, mira a promuovere la letteratura europea tra le giovani generazioni attraverso sessioni di lettura nelle scuole, visite di autori europei nelle scuole e nelle biblioteche, condivisione di buone pratiche e creazione di reti”.
Iniziative fantastiche ma che non possono andare oltre i documenti formali dei vertici Ue, alla luce della penuria di risorse per i giovani (in rapporto alle domande inviate, per fare un esempio, solo nel framework Erasmus+) e della mancanza di sensibilità e cognizione di causa da parte del Legislatore Nazionale e regionale (come nella Regione Sardegna) in materia di politihe giovanili e inclusione dei giovani.
foto Daina Le Lardic, Copyright: © European Union 2020 – Source : EP