Istruzione di qualità, la Commissione invita gli Stati membri a migliorare l’efficienza dei sistemi di educazione.

La Commissione ha pubblicato ieri una proposta di raccomandazione del Consiglio sull’apprendimento misto per sostenere un’istruzione primaria e secondaria di alta qualità e inclusiva. Nell’istruzione e nella formazione formali si parla (finalmente) di “apprendimento misto”, ovvero una combinazione di diversi ambienti di apprendimento, con il coinvolgimento della scuola, imprese, centri di formazione, apprendimento a distanza, all’aperto, nei siti culturali e con la previsione di diversi strumenti di apprendimento che, oltre al digitale, possono includere i principi dell’educazione non formale.

Per Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani “si presenta ora l’opportunità di imparare dalle esperienze più recenti e progredire. La proposta odierna delinea una visione dell’istruzione che desideriamo in Europa, un’istruzione che sostiene gli obiettivi generali dello spazio europeo dell’istruzione e del piano d’azione per l’istruzione digitale volti a promuovere la qualità e l’inclusione, l’istruzione verde e digitale in tutta Europa”.

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Una raccomandazione, ricordano dalla Commissione, che intende guidare gli Stati membri nel preparare in modo più efficace i propri sistemi di istruzione e migliorarne l’efficienza, a beneficio di alunni e studenti, delle loro famiglie e del personale didattico”.

L’apprendimento misto, infatti, può contribuire a migliorare l’inclusività dell’istruzione, in particolare grazie alla sua flessibilità, tale da migliorare l’offerta di istruzione specialmente nelle zone remote e rurali e incidere con maggiore autorevolezza nella vita dei giovani con minori opportunità, i principali soggetti coinvolti nel fenomeno dell’abbandono scolastico e della devianza.

Tutti gli ambienti e gli strumenti, si legge nella raccomandazione – dovrebbero essere accessibili in egual misura ai gruppi minoritari e ai minori con disabilità oppure provenienti da contesti svantaggiati dal punto di vista socioeconomico, e non dovrebbero dar luogo a discriminazioni o segregazioni.

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Gli Stati membri, per effetto del provvedimento, dovrebbero fornire ulteriori opportunità di apprendimento e sostegno mirato ai discenti con difficoltà di apprendimento, con bisogni educativi speciali, appartenenti a gruppi svantaggiati o altrimenti colpiti dalle interruzioni scolastiche. Tali opportunità potrebbero comprendere, ad esempio, maggior sostegno personalizzato, sistemi di mentoring, periodi di apprendimento supplementari durante l’anno scolastico, accesso a ulteriori ambienti di apprendimento, quali biblioteche pubbliche e spazi comunitari, e a servizi di doposcuola con sostegno pedagogico. In tale contesto la Commissione raccomanda di mobilitare o assumere personale supplementare per dedicare più tempo al sostegno individuale a scuola e nelle attività di doposcuola.

Ancora i Paesi UE dovrebbero dare priorità al benessere fisico e mentale dei discenti e delle loro famiglie, nonché degli insegnanti e dei formatori, attraverso l’elaborazione di orientamenti per la salute mentale e l’inclusione negli obiettivi scolastici di strategie in materia di benessere di studenti e insegnanti e di lotta al bullismo; inoltre promuovere lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti e studentesse, delle loro famiglie, degli insegnanti e dei formatori e incoraggiare gli investimenti a livello di scuola e comunità nei dispositivi disponibili e nella connettività.

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Una nuova rivoluzione tale da sostenere partenariati efficaci con il mondo delle imprese, delle arti, del terzo settore e dello sport e che possa portare ad utilizzare appieno i fondi e le competenze dell’UE per le riforme e gli investimenti in infrastrutture, strumenti e pedagogia, migliorando la preparazione delle scuole al futuro, in particolare al programma Erasmus+, al dispositivo per la ripresa e la resilienza, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo europeo di sviluppo regionale, al programma Europa digitaleOrizzonte Europa e allo strumento di sostegno tecnico.

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