Istruzione: 431mila giovani under24 hanno solo la terza media. Sardegna prima in Italia.

Il nuovo anno è iniziato da pochi giorni, ma per molti giovani i banchi di scuola sono un lontano ricordo: secondo l’ultima elaborazione compiuta dall’Ufficio studi della CGIA su dati Eurostat e Istat, ben 431mila hanno deciso da tempo di non andarci più. Sono persone in età tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola; al più hanno conseguito la licenza di terza media, ma successivamente non hanno concluso nemmeno un corso di formazione professionale della durata superiore a 2 anni e in questo momento non frequentano alcun corso scolastico o formativo. Insomma, sono giovani che a mala pena hanno assolto l’obbligo scolastico.

Sebbene in questi ultimi anni sia in diminuzione la percentuale a livello nazionale di coloro che in età tra i 18 e i 24 hanno abbandonato gli studi sul totale della popolazione corrispondente, rimane una criticità che colpisce in particolare i giovani
con alle spalle famiglie caratterizzate da un forte disagio sociale e/o alle prese con seri problemi economici.

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“E’ evidente – ricordano dall’Ufficio studi – che nei prossimi anni questi ragazzi faranno molta fatica a trovare un’occupazione di qualità e adeguatamente retribuita; le sfide lanciate dai cambiamenti epocali in atto – come la transizione ecologica e quella digitale – non potranno che relegarli ai margini del mercato del lavoro, mettendo in difficoltà anche le imprese, che faticheranno ancor più di quanto non stiano facendo adesso a reperire tantissime figure altamente specializzate che raggiungono queste competenze dopo aver conseguito un diploma presso un istituto professionale, un
ITS o una laurea presso un politecnico.

In Italia sono il Sud e le Isole a presentare i livelli di abbandono scolastico più elevati. La regione maggiormente in difficoltà è la Sardegna che nel 2023 ha registrato un tasso del 17,3 per cento. Seguono la Sicilia con il 17,1 per cento e, sorprendentemente, la Provincia di Bolzano con il 16,2 per cento. Subito dopo scorgiamo la Campania con il 16 per cento, la Puglia con il 12,8 per cento e la Calabria con l’11,8 per cento.

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In termini assoluti il maggior numero di giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente è riferito alla Campania ed è pari a 72mila unità, seguono la Sicilia con 62mila, la Lombardia con 53mila e la Puglia con 38mila. Rispetto al 2019 la
variazione percentuale del tasso di abbandono è in calo in quasi tutte le regioni; le uniche che, invece, hanno subito un incremento sono state la Liguria con il +0,5 per cento, il Veneto e la Provincia Autonoma di Trento entrambi con il +1,5 per cento e, in particolare, la Provincia Autonoma di Bolzano con il +4,6 per cento.

Sebbene la dispersione scolastica sia in calo in tutta Europa, tra i 20 Paesi dell’Eurozona l’Italia e a Cipro sono al terzo posto per l’abbandono della scuola dei giovani tra i 18 e i 24 anni con un tasso del 10,5 per cento sulla popolazione corrispondente. Solo la Spagna con il 13,7 per cento e la Germania con il 12,8 per cento presentano un risultato
peggiore del nostro. La media dell’Area Euro si è attestata al 9,8%.

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