Istat, l’Italia conferma i ritardi nella formazione degli adulti. Giovani sempre meno istruiti.
Nel 2022, poco più di un terzo degli individui tra i 25 e i 64 anni ha partecipato ad attività di istruzione e formazione, confermando l’Italia tra i Paesi Ue con il tasso di partecipazione ad attività formative più basso. A dirlo una recente indagine dell’Istat, secondo la quale sono circa 8 under64 su 10 a non essere interessati a svolgere alcuna attività di formazione o istruzione. Meno critica, invece, la situazione tra gli under25: qui solo 3 su 10 non sono coinvolti in alcun percorso di formazione o educazione.
Numeri che collocano il nostro Paese al 21° posto nel ranking Ue27 e che riconfermano la distanza del Bel Paese dagli obiettivi del Consiglio europeo per il 2025 che, per i 25-64enni, fissano un minimo per il tasso di partecipazione alle attività di istruzione e formazione pari al 47%.
La stessa evidenza si osserva se si scende nel dettaglio delle attività formali (vi partecipa il 4% della popolazione di 25-64 anni, contro il 6,3% in media europea) e non formali (34,1% e 44,0%).
Basso anche il numero delle ore dedicate alla formazione in Italia rispetto alla media Ue27 (133 e 144 rispettivamente). Scarsa formazione anche tra i giovani: meno della metà degli under25 è impegnato in attività di istruzione e un quinto dei 18-21enni non si forma e non lavora, nel Mezzogiorno quasi un terzo.
foto Ministero dell’Istruzione