Israele intensifica gli attacchi a Gaza. Negoziati in stallo.
La crisi in Medio Oriente, con Israele impegnata ad aumentare gli attacchi nella Striscia di Gaza, continua ad essere ben lontana dalla sua ricomposizione. Una escalation, sostenuta dagli USA, che arriva nel mezzo dei negoziati con Hamas per il cessate il fuoco.
Attacchi, con molta probabilità, che continueranno fino alle elezioni presidenziali americane. Appuntamento molto atteso dal premier Benjamin Netanyhau per capire se nei prossimi tempi (con una vittoria democratica) avrà ancora più potere di agire e, quindi, di sterminare la popolazione palestinese e creare instabilità nella regione.
Contemporaneamente, però, il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha annunciato “buoni progressi” negli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco in Libano, allineandosi all’approccio del Qatar a Gaza. Tuttavia, i resoconti dei media indicano tutto il contrario e le stesse proposte “per la pace” sul tavolo, contengono lacune significative che ostacolano l’accordo, tra cui la natura temporanea del cessate il fuoco e le modalità per il ritiro delle truppe israeliane.
Lo stesso Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, ha sottolineato che Israele non fa sul serio nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza: “Israele cerca di presentare piani per far vedere il regime come vincitore, ma non è serio nei negoziati. Ogni piano e idea deve includere la cessazione definitiva della guerra e non un cessate il fuoco temporaneo”, ha affermato Hamdan nel corso di una conferenza stampa.
foto defense.gov, U.S. Army photo by Pfc, Josefina Garcia)