“Io proprio Io”. Il nuovo ambum del leggendario Franco Micalizzi.
“Django, Ringo e… Trinità” il nuovo brano inedito di Franco Micalizzi, omaggio al cinema Western all’italiana è tratto da “Io proprio Io” il suo nuovo album (New Team Music / Believe).
“Il brano è perfetto perché era proprio questo genere di musica che commentava i famosi Western all’Italiana che purtroppo oggi sono solo un vago ricordo. Se fossi un regista (ma lo diventerei volentieri) dopo averlo ascoltato farei subito un western inventando una bella storia con gran divertimento perché sarei certo di un felice successo – afferma il maestro Franco Micalizzi – noi italiani siamo stati geniali per il tipo di storie molto diverse da quelle tradizionali e nel coinvolgere nel genere anche grandi attori che non avevano mai recitato col cappellone e le pistole ai fianchi ma da grandi attori, quali erano, si inserirono perfettamente nel genere.
“Django, Ringo e… Trinità” è per me un dovuto omaggio all’ “Italian Western” un genere di racconto cinematografico a cui devo molto. “Lo chiamavano Trinità” è stata la mia prima e fondamentale colonna sonora che commentava quello che persino i produttori consideravano un piccolo film di recupero e che invece rappresentava il punto di incrocio di grandi talenti nascenti: attori poco conosciuti , sceneggiatori debuttanti, cascatori divenuti clown, musicista al debutto, regista alla sua prima opera, produttore coraggioso ma che non si illudeva, tutti di grande talento e tutti in cerca di successo, anche se sapevano che si trattava di un piccolo film che probabilmente non sarebbe mai passato alla storia. Ma la storia si è fatta beffe di loro. Dalle varie città d’Italia dove Trinità usciva arrivavano telefonate che descrivevano l’entusiasmo del pubblico al punto che si doveva chiamare la polizia per arginare la folla (tutto vero credetemi). Il piccolo film aveva generato un enorme successo e continuò così in gran parte del mondo. Il fischio del mio tema “Trinity” ha risuonato ovunque e continua ancora oggi poiché Trinità resta una bellissima favola che come tutte le favole non finirà mai, un po’ come le comiche di Charlot. Sono passati quasi 55 anni e lo guardiamo regolarmente ogni anno in TV. Quindi il mio omaggio è più che dovuto e se durasse anche lui più di 50 anni non mi dispiacerebbe, del resto la fortuna aiuta chi ci prova e ci riprova per accontentare il suo pubblico”.
“Il brano è contenuto nel mio nuovo album “Io proprio Io”. Si, proprio io – prosegue Micalizzi – nel senso che ogni brano di questo album rappresenta un lato del mio modo di sentire la musica. Ed in realtà i modi che mi appartengono sono tanti. La mia esperienza di autore di colonne sonore mi ha forgiato per riuscire ad affrontare, appunto, molti modi di fare musica. Io dico sempre che un vero autore di colonne sonore deve essere in grado di comporre ogni genere musicale, dal minuetto alla sinfonia, all’hard rock al funky, rimanendo, però, sempre sé stesso. La sua cifra deve sempre emergere. Come, si fa? E chi ve lo dice, sono segreti del mestiere che non si possono rivelare… Ma andiamo al sodo, ogni buon Autore ha un cassetto segreto dove, nel tempo, si accumulano le composizioni che al momento, non hanno trovato collocazione, ma restano lì in evidenza e quindi in questa raccolta troverete diversi brani che amo e che desideravo farvi ascoltare. Insomma arriva sempre il momento di confrontarsi con il pubblico, naturalmente ed accettarne l’inevitabile verdetto”.
le colonne sonore da lui composte si ricordano “Nati con la camicia” e “Non c’è Due senza Quattro” entrambi diretti da E.B. Clucher con Terence Hill e Bud Spencer, ed ancora il film di produzione americana “The curse” (La Maledizione) – diretto da David Keith con Claude Akins, Will Wheaton and John Schneider. Molte sono anche le sigle composte da Micalizzi per famosi cartoni animati da Lupin a Trider G 7 – Ufo Dyapolon e più di recente la sigla della serie Transformers e le musiche del film a cartoni animati “Ben tornato Pinocchio”. Nel 2006 Micalizzi ha composto la musica del corto VIC diretto dal debuttante figlio di Silvester Stallone, Sage.
Nel 2005 ha formato un’orchestra di 18 elementi, la Big Bubbling Band, con la quale ha iniziato a tenere, con crescente successo, una serie di concerti nel corso dei quali la band esegue le sue numerose colonne sonore ed in particolare i temi dei “polizieschi all’italiana” degli anni ‘70 e ‘80,molto richiesti da un pubblico di appassionati. Tra i suoi fan figura il regista Quentin Tarantino che lo considera uno dei suoi compositori preferiti, tanto da avere inserito nella colonna sonora del suo Grindhouse il tema originale di Italia a mano armata e, nella scena finale di Django Unchained, il tema de Lo chiamavano Trinità. Inoltre, molti artisti hip hop in Italia e soprattutto negli Usa utilizzano campionamenti tratti dai suoi temi polizieschi per brani Rap di successo e da qui l’idea di “SPRAY STREET” progetto che vede la partecipazione di molti artisti.
Nel 2022 ha pubblicato l’album “Travolto dall’irresistibile richiamo degli intrepidi Anni ’60 in una notte d’estate” dove hanno cantato Mario Biondi, Max Gazzè, Edoardo Vianello, Mariella Nava, Michele Zarrillo, I’m Erika e tanti altri.Nel 2023 inizia l’anno con la pubblicazione dell’album “Magica Fisarmonica” presentando un grande musicista siciliano quale è Giuseppe Santamaria. Il 21 marzo ha pubblicato “Summer ‘66” brano realizzato con l’armonica a bocca di Juan Carlos Albelo Zamora. A ottobre dello stesso anno arrival’album“Rapito Da Quella Dolce Vita Da Quel Mare Salato Da Quei Baci Rubati Negli Intrepidi Anni ’60. Io C’ero…” con la voce e il talento di molti artisti contemporanei.