Inverno demografico europeo, PfE: “Servono politiche per le famiglie”.

L’Europa ha bisogno dei migranti. Meno delle famiglie europee. Questo in sintesi il pensiero dell’esponente del gruppo dei Patrioti per l’Europa, Mathilde Androuët, intervenuta attraverso una interrogazione parlamentare per chiedere alla Commissione Ue di riferire sulle politiche per le famiglie europee.

“Nel suo discorso sullo stato dell’Unione e negli orientamenti politici per il 2024-2029, Ursula von der Leyen ha sollevato la questione delle carenze di competenze e di manodopera. Uno dei rimedi che ha proposto per affrontare queste carenze è l’immigrazione legale, un’idea già avanzata nel Patto sulle migrazioni e l’asilo – spiega l’eurodeputata -. Le carenze in questione derivano in gran parte dal declino demografico a cui stiamo assistendo in Europa”.

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Eppure, come certificato anche dal Comitato economico e sociale europeo, già dal 2011 gli afflussi migratori non sono più sufficienti di per sé a colmare il vuoto prodotto dal cosiddetto “inverno demografico europeo” poiché gli immigrati non si stabiliscono necessariamente in aree in cui il tasso di natalità è basso e nelle aree meno sviluppate, senza contare che il tasso di disoccupazione tra gli immigrati provenienti da Paesi extraeuropei è significativamente elevato, con ovvi problemi di inclusione.

Per il commissario Nicholas Schmit, intervenuto a nome della Commissione europea, la risposta al cambiamento demografico prevede l’introduzione di politiche per il sostegno alle famiglie, le riforme del mercato del lavoro, l’istruzione e lo sviluppo delle competenze e l’invecchiamento sano, insieme a una strategia di migrazione legale.

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“La strategia europea per l’assistenza, ad esempio, promuove ambienti di supporto per le famiglie,
equilibrando gli obblighi familiari e di carriera. Il piano d’azione della Commissione per affrontare la carenza di manodopera e competenze – prosegue – mira a sfruttare i talenti attivando i gruppi sottorappresentati nel mercato del lavoro, riqualificando e migliorando le qualifiche della forza lavoro, migliorando le condizioni di lavoro e facilitando la mobilità intra-UE. Stabilisce inoltre misure per attrarre talenti da fuori l’UE in determinate occupazioni (EU Talent Pool) e – conclude – sostiene la piena attuazione della direttiva sulla Carta blu UE”.

foto Antoine Rassart / European Union, 2021 Copyright