Invecchiamento e natalità, Commissione UE: “Nessuna competenza”.

“L’Ue non ha nessuna competenza in materia di diritto di famiglia”. Una risposta (seppur legittima) distonante rispetto alle diverse azioni e programmi promossi dall’UE per lo sviluppo locale. A rimarcare il limite di competenza dell’UE – l’ennesimo per la verità – è stata la vicepresidente della Commissione europea Dubravka Šuica nel corso della replica parlamentare dell’esponente del Partito Popolare Europeo, Loucas Fourlas.

Eppure, secondo le indagini statistiche più recenti, quasi un quinto della popolazione totale dei 27 Stati membri ha più di 65 anni, condividendo, peraltro, bassi tassi di natalità: “Per gli esperti – ha dichiarato Fourlas – la popolazione attiva dell’UE sta diminuendo in termini percentuali, mentre la percentuale di pensionati è in aumento. Ciò significa un onere maggiore per le persone in età lavorativa derivante dai costi sociali dell’assistenza a una popolazione che invecchia negli Stati membri”.

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Ma, per affrontare il problema dei bassi tassi di natalità e, di conseguenza, dell’invecchiamento della popolazione, non bisognerebbe guardare alla Commissione secondo l’esecutivo von der Leyen, bensì ai singoli Stati membri.

Unica consolazione a livello europeo per arginare il fenomeno, la presenza di un vicepresidente responsabile della demografia, incaricato di esaminare le soluzioni per “sostenere le aree più colpite dalla fuga di cervelli” e valutare l’aderenza dei sistemi di protezione sociale degli Stati alle esigenze di una popolazione che invecchia.

Basandosi sullo stato dell’arte, però, la rappresentante della Commissione ha sostenuto che le misure nazionali che promuovono politiche di conciliazione vita-lavoro e che utilizzano gli strumenti sociali e di coesione per affrontare le sfide demografiche, presentano in genere i minori cali dei tassi di natalità e un elevato tasso di occupazione femminile.

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foto europarl.europa.eu