I protagonisti del Comitato CASMI: Giacomo Carta
32 anni, coordinatore nazionale dei Giovani delle Acli, consigliere comunale nel Comune di Elmas, una lunga esperienza nel campo dell’associazionismo. Così, in poche parole, si potrebbe introdurre Giacomo Carta, membro del Comitato CASMI , organismo promotore della mobilità internazionale per i giovani sardi.
Ciao Giacomo, da giovane esperto nel campo della formazione e come amministratore locale puoi dirci cosa anima il tuo interesse per la promozione del benessere dei giovani sardi?
Mi sta molto a cuore concorrere nel mio territorio alla promozione dello sviluppo delle capacità trasversali e delle attitudini degli under30. Il coinvolgimento in questa attività, insieme alle tante persone che collaborano con me, richiede un importante investimento di energie e risorse ma credo che lo sviluppo di queste competenze da parte dei giovani, faccia davvero la differenza nella costruzione di una società migliore. Nelle nostre attività cerchiamo di far comprendere ai nostri ragazzi l’importanza di scoprire i propri talenti per diventare moltiplicatori nel proprio contesto locale e cittadini esemplari.
Come definiresti il tuo rapporto con il mondo dell’associazionismo e come spiegheresti la sua importanza ad un under30 in Sardegna?
Il mio rapporto con il mondo dell’associazionismo è stato ed è attualmente molto bello, sono stato molto fortunato di averlo vissuto a pieno ed essere passato in pochi anni da semplice volontario di servizio civile all’apice del movimento giovanile delle Acli che attualmente rappresento a livello nazionale. Una cosa importante e punto di forza notevole è non fossilizzarsi solo sulle attività della propria associazione ma cercare di ampliare più possibile la propria rete di contatti e collaborazioni perchè da una semplice chiacchierata possono nascere progetti bellissimi. Agli under30 dico quotidianamente che l’associazionismo ti insegna in modo pratico, veloce e tante volte anche divertente a stare al mondo. In un’epoca di cui tutti tendiamo un po’ ad isolarci diventa prezioso trovare dei contesti in cui tutti insieme perseguiamo lo stesso fine.
Insieme ad altre associazioni del territorio hai partecipato alla costituzione del Comitato CASMI. Cosa ha spinto il vostro consorzio di associazioni giovanili a compiere questo passo?
Tutto è nato da un’esigenza comune, riuscire a spiegare alle istituzioni l’importanza che ha (e potrebbe avere) il lavoro che facciamo per i giovani sardi quotidianamente. Tutti ci siamo scontrati con la stessa problematica ed abbiamo deciso di unire le forze. Da quì è nata una collaborazione che poi è cresciuta e che ora è un esempio sano che se si collabora si possono raggiungere risultati notevoli.
Quali iniziative prevede di realizzare il vostro comitato nei prossimi mesi?
Ci stiamo muovendo per far sì che chi partecipa a progetti ed iniziative come le nostre veda riconosciute le competenze acquisite. E’ sacrosanto che i giovani seguano i percorsi classici di scuola ed università ma devono essere coscienti che purtroppo non sempre sono sufficienti per essere pronti ad inserirsi nel mercato del lavoro. E’ importante che, in parallelo alla formazione formale, i ragazzi investano il loro tempo anche in attività non-formali come quelle proposte dal mondo dell’associazionismo per completare il loro bagaglio esperienziale e formativo. Per avere un’azione efficace è fondamentale però appunto che siano le istituzioni a dare un primo segnale forte per quanto riguarda il riconoscimento di queste competenze, perché queste fanno davvero la differenza per chi deve trovare un posto di lavoro. Su questo crediamo fortemente e su questo investiremo gran parte delle nostre energie future.
Puoi raccontarci qualche dettaglio sull’ultima iniziativa promossa dalla tua organizzazione?
L’ultima iniziativa è stato campo formativo nazionale che visti coinvolti una cinquantina di giovani provenienti da diverse parti di Italia. E’ stato un campo in cui abbiamo portato dei formatori su Comunicazione, impresa sociale e progettazione europea legata alla mobilità giovanile. Abbiamo poi concluso con un convegno sul valore della cristianità in politica essendo noi un’associazione cristiana che storicamente si occupa anche di affrontare i temi legati alla politica. Sono molto soddisfatto in quanto si è creato un gruppo affiatato di ragazzi pronti a riportare sul proprio territorio ciò che è stato appreso e pronti a collaborare tra di loro coinvolgendo provincie di Italia diverse. E’ stata una grande soddisfazione portare un evento nazionale giovanile nella mia città.
Cosa consiglieresti agli under30 in Sardegna?
Innanzitutto di essere coraggiosi e di non avere paura di provare nuove strade. Ancora di sforzarsi di uscire dalla propria comfort zone e guardare il mondo con curiosità perché grazie ad essa si possono scoprire nuove opportunità.