Europa

Intelligenza artificiale sui social: un pericolo per la democrazia? L’UE valuta contromisure.

Le piattaforme social stanno aprendo le porte agli account generati dall’intelligenza artificiale, ma il fenomeno solleva interrogativi inquietanti. La possibilità che questi profili simulino utenti reali, interagendo e diffondendo contenuti secondo script preimpostati, potrebbe rendere difficile distinguere tra attività autentica e manipolazione digitale.

Il rischio? La manipolazione dell’opinione pubblica su larga scala, specialmente in momenti chiave come le campagne elettorali. Gli account automatizzati potrebbero essere sfruttati per alterare il dibattito online, minando la fiducia nei processi democratici e nelle piattaforme digitali.

Una soluzione proposta è l’introduzione di sistemi di verifica dell’identità per gli utenti, attraverso documenti ufficiali o identità digitali. Questo garantirebbe maggiore trasparenza e responsabilità, limitando l’uso fraudolento di profili anonimi per scopi illeciti.

LEGGI ANCHE:  Cnr, l'intelligenza artificiale per il riconoscimento automatico dei geroglifici egizi.

La Commissione Europea sta già lavorando per regolamentare il fenomeno. Il Digital Services Act (DSA) impone alle grandi piattaforme di valutare i rischi sistemici, inclusi quelli legati alla manipolazione tramite intelligenza artificiale. Inoltre, il Codice di condotta sulla disinformazione e il Regolamento sull’AI stabiliscono obblighi di trasparenza per i contenuti generati dall’IA, imponendo etichette identificative e strumenti di rilevazione.

Un ulteriore passo avanti potrebbe essere l’integrazione del Portafoglio di Identità Digitale UE, che consentirebbe agli utenti di autenticarsi in modo sicuro sulle piattaforme online.

Le misure proposte saranno sufficienti a contrastare la disinformazione e proteggere la democrazia digitale? La sfida è in corso.