Integrazione degli aeroporti sardi: la versione della Camera di Commercio.

Dopo le recenti osservazioni dei detrattori del progetto di integrazione degli aeroporti sardi, è arrivata la nota della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano: “L’operazione di integrazione tra i tre aeroporti sardi prevede la realizzazione di un modello di gestione degli scali utile a una pianificazione integrata di attività e servizi che consenta lo sviluppo del traffico attraverso la razionalizzazione, l’efficientamento e la specializzazione delle strutture aeroportuali, in linea con gli orientamenti strategici già espressi dalla Linee Guida MIMS 2016 e con il quadro regolatorio europeo”.

Una rete che presuppone che l’integrazione si attui tra scali compatibili.

Questi – si legge nella nota – i motivi alla base dell’infungibilità di F2i Ligantia S.p.A. e, con essa, delle società di gestione degli aeroporti di Olbia ed Alghero.

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“L’operazione – ricordano dall’ente camerale – prevede la sottoscrizione da parte della Camera di un aumento di capitale di F2i Ligantia, che Camera libererà con il conferimento in natura delle azioni detenute in SO.G.AER, acquisendo così il ruolo di socio pubblico territoriale nella Holding Ligantia che deterrà le partecipazioni di maggioranza sulle tre società di gestione degli aeroporti sardi. La holding, la cui sede sociale sarà trasferita a Cagliari, assicurerà così l’unitarietà del disegno gestorio, atteso che le prerogative sulla gestione della politica di crescita del territorio saranno assicurate dai soci “territoriali”, essendo rimesse al socio industriale l’operatività e lo sviluppo degli scali”.

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Un atto che dovrebbe tutelare l’interesse pubblico e l’equilibrio degli assetti societari a garanzia del corretto peso del socio pubblico nella governance. “Tra gli obiettivi della rete tra aeroporti regionali – prosegue la nota -, si ricordano le importanti economie di scala, il trasferimento di knowledge e di buone pratiche, l’attuazione di processi di modernizzazione e l’introduzione di nuove tecnologie altrimenti difficilmente accessibili in virtù degli alti costi di investimento; la gestione efficace e coordinata della domanda di mercato; la gestione più razionale delle diverse componenti di traffico; la capacità dei territori di attrarre servizi da parte delle compagnie aeree; la più efficace pianificazione delle infrastrutture e dei servizi di accessibilità agli aeroporti”.

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Da qui la presunzione di un “beneficio di tutti gli operatori” e “dei lavoratori coinvolti” all’interno del sistema aeroportuale sardo.