Insediamento Biden, Parlamento europeo: “Nuova era per le relazioni transatlantiche”.

Questa mattina, i deputati del Parlamento europeo hanno discusso sul nuovo insediamento del Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden e sulla situazione politica negli Stati Uniti, insieme a Charles Michel e Ursula von der Leyen, presidenti, rispettivamente, del Consiglio e della Commissione europea.

Per il Parlamento europeo, come emerso dalle dichiarazioni dei capigruppo, la vittoria di Joe Biden rappresenta un’opportunità per rafforzare i legami UE-USA e affrontare le sfide e le minacce comuni al sistema democratico.

Parlamento europeo, foto Philippe Buissin © European Union 2020 – Source : EP

Il dibattito è stato aperto dal Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha rimarcato le tensioni con la precedente amministrazione Trump: “Oggi è un’occasione per ringiovanire le nostre relazioni transatlantiche che hanno sofferto molto negli ultimi quattro anni. In questo periodo, il mondo è diventato più complesso, meno stabile e meno prevedibile. Ciò richiede più che mai a noi europei di prendere saldamente in mano il nostro destino, per difendere i nostri interessi e promuovere i nostri valori. Insieme agli Stati Uniti, dobbiamo porci come fondamento dell’ordine internazionale basato sulle regole, lavorando per la pace, la sicurezza, la prosperità, la libertà, i diritti umani e l’uguaglianza di genere”.

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Intervento seguito dal discorso della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: “L’Europa ha ora un amico alla Casa Bianca ed è pronta per un nuovo inizio con il suo partner più vecchio e più fidato. Dobbiamo spingere per un cambiamento globale basato su valori comuni, sulla democrazia, sul cambiamento climatico, sulla gestione della pandemia e sulla digitalizzazione”. Orazione che ha stigmatizzato il recente assedio del Campidoglio, i discorsi d’odio e la disinformazione diffusa attraverso i social media, chiedendo la cooperazione con gli Stati Uniti per regolamentare i giganti della tecnologia, affermando che “il potere politico sfrenato dei giganti di internet deve essere limitato, poiché il loro comportamento deve essere dettato da leggi invece di decisioni arbitrarie prese da un amministratore delegato della Silicon Valley”.

Tra i primi esponenti del Parlamento intervenuti nel dibattito, l’eurodeputato del Partito Popolare Europeo Manfred Weber, per il quale “oggi è un giorno di speranza. Quattro anni di divisione della società sono ormai alle nostre spalle”, ricordando inoltre che “le Big Tech hanno bisogno di regole chiare: devono essere al servizio della società”.

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Sempre sulla disinformazione, amplificata dalle piattaforme social, si è incentrato il discorso di Iratxe García Pérez del gruppo S&D: “Dobbiamo lottare contro la disinformazione e ricostruire un sistema multilaterale, garantendo il rispetto delle regole e delle istituzioni democratiche”.

Ursula von der Leyen, foto Philippe Buissin © European Union 2020 – Source : EP

Sulle sfide comuni dell’Unione e degli Stati Uniti, Dacian Ciolos di Renew Europe ha ricordato che “l’attacco al Campidoglio ha radici riconoscibili: il populismo”, aggiungendo che l’insediamento di Biden rappresenta “un’opportunità che non possiamo perdere” e, infine, che “si deve trovare una visione d’insieme per affrontare le sfide comuni, allentare le tensioni commerciali, combattere il cambiamento climatico, e affrontare i giganti digitali”.

Sulla stessa falsariga l’intervento dell’esponente Jerome Riviere di Identità e Democrazia, per il quale l’attacco al tempio della democrazia statunitense è imperdonabile, criticando, contestualmente, la decisione dei social media di bloccare i profili di Donald Trump, presidente democraticamente eletto e ancora in carica.

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Per il gruppo dei Verdi Ska Keller ha chiesto la salvaguardia delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto, affermando che “gli eventi in Campidoglio sono stati il risultato diretto dell’incoraggiamento di Trump e di quattro anni di bugie quotidiane e disprezzo dei fatti”. Una riflessione che porta a domandarsi sullo stato di salute della democrazie nell’Unione europea alla luce della Brexit, della misoginia insita nella politica polacca e dello smantellamento dello Stato di diritto da parte di Viktor Orban in Ungheria: “L’Europa è al sicuro dal populismo e dai demagoghi, dalla disinformazione e dagli attacchi allo Stato di diritto?”.

Charles Michel, foto Daina Le Lardic © European Union 2020 – Source : EP

L’olandese Derk Jan Eppink, del gruppo ECR, ha sottolineato che “le grandi aziende tecnologiche abusano della loro posizione dominante” e che “il loro potere deve essere spezzato”.

Foto Philippe Buissin © European Union 2020 – Source : EP