Inps, saldo annualizzato. -742.000 posizioni di lavoro, rispetto al 31 maggio 2019.
Alcuni mesi fa alcuni esponenti di punta del Governo Conte avevano affermato che “nessuno perderà il posto di lavoro a causa del coronavirus”. Dichiarazioni contrastanti alla luce delle ultime rilevazioni dell’Inps e, in particolar modo, del saldo annualizzato del lavoro degli ultimi 12 mesi.
La differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi (il saldo annualizzato) è, infatti, divenuta negativa a febbraio (-28.000) ed è rapidamente peggiorata a causa della caduta dell’attività produttiva conseguente all’emergenza sanitaria, passando a -279.000 a marzo e raggiungendo, a fine maggio, il valore di -742.000 posizioni di lavoro, rispetto al 31 maggio 2019.
Nei primi 5 mesi del 2020, secondo le rilevazioni dell’Inps, le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state circa 1.795.000. Rispetto allo stesso periodo del 2019 la contrazione è stata molto forte (-43%) per effetto dell’emergenza legata alla pandemia Covid-19 e delle conseguenti restrizioni (obbligo di chiusura delle attività non essenziali) nonché della più generale caduta della produzione e dei consumi. Tale contrazione è risultata particolarmente negativa nel mese di aprile (-83%) con un miglioramento a maggio (-57%). La contrazione ha riguardato tutte le tipologie contrattuali e, in particolare, le assunzioni con contratti di lavoro a termine (stagionali, intermittenti, somministrati, a tempo determinato).
Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-maggio 2020 sono risultate 229.000, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31%; -43% per il mese di maggio); riguardo tale flessione è però da ricordare che nel corso del 2019 il volume delle trasformazioni era risultato eccezionalmente elevato anche per effetto dell’impatto delle modifiche normative dovute al “decreto dignità”.
Conferme, nel periodo gennaio-maggio 2020, anche per i rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo che risultano ancora in crescita (+12%) ma nel mese di maggio la variazione rispetto al corrispondente mese del 2019 è risultata negativa (-5%).
Le cessazioni nel complesso sono state 1.972.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale diminuzione è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato nel trimestre marzo-maggio (-47%) a seguito dell’introduzione del divieto di licenziamento per ragioni economiche, attraverso il DL n. 18, 2020, “CuraItalia”.
Nel periodo gennaio-maggio 2020, 32.028 rapporti di lavoro (17.586 assunzioni e 14.442 trasformazioni a tempo indeterminato) hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (legge n. 205/2017) valore in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-39%). I rapporti incentivati costituiscono il 4,7% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati (assunzioni e trasformazioni).
Rimane ancora significativamente positivo, pur continuando a ridursi, il saldo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+237.000) e analogo è l’andamento per l’apprendistato (+31.000). L’impatto del Covid-19 ha fortemente interessato i contratti a termine, accentuandone le tendenze, già in essere, alla flessione. Il saldo dei rapporti a tempo determinato a maggio 2020 è risultato pari a -552.000. Dati tendenziali significativamente negativi si registrano, sempre a fine maggio, pure per gli intermittenti (-92.000) i somministrati (-155.000) e gli stagionali (-210.000).
La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a maggio 2020 è di poco superiore alle 9.000 unità (in forte diminuzione rispetto allo stesso mese del 2019, -50%); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 234 euro.
Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) a maggio 2020 essi risultano circa 148.000, in aumento del 1.461% rispetto a maggio 2019, la crescita è da riferirsi essenzialmente all’introduzione del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting previsto dall’articolo 23 comma 8 del DL n. 18/2020 (decreto “Cura Italia”) il cui pagamento è effettuato con i titoli del libretto famiglia; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 561 euro.