Inps: maggiori contagi nelle aree con più occupati nei settori essenziali

Secondo uno studio della Direzione Centrale Studi e Ricerche dell’INPS i contagiati da COVID-19 sono aumentati in misura maggiore nelle province con più rapporti di lavoro nei settori essenziali, ovvero le attività che non sono state bloccate dopo le misure di lockdown introdotte dal governo.

Dall’analisi emerge che, se nel primo periodo la curva del contagio cresce nello stesso modo fra le province, dal 22 marzo, quando è stato emanato il provvedimento più restrittivo di lockdown, il contagio cresce di più nelle province con più rapporti di lavoro nei settori essenziali rispetto a quelle dove tali settori sono meno rappresentati, per poi decrescere più lentamente dall’inizio aprile, quando il numero generale dei contagiati ha iniziato a diminuire.

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Lo studio mostra come nei settori che si collocano sopra la fascia mediana dei settori essenziali, in cui cioè è maggiore il numero dei lavori appartenenti ai settori essenziali, vi sono in media 10 contagiati in più al giorno, un numero non trascurabile dato che la media provinciale giornaliera dei contagiati dopo il 22 marzo è di 37 (l’impatto è circa il 25% della media).

La differenza risulta ancora più marcata se si considera anche la densità di occupazione a livello provinciale. Infatti, aggiungendo tale elemento all’analisi emerge che l’impatto dell’esposizione a settori essenziali risulta essere leggermente più elevato rispetto al caso di considerare solo i settori essenziali (13 contagiati in più al giorno contro 10).

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