‘Innovare, informare e partecipare’: il tentativo della Regione Sardegna per l’accessibilità dei servizi della PA verso i sordi.

Facilitare l’accesso dei servizi della Pubblica Amministrazione ai sordi e ridurre le barriere attraverso nuove applicazioni informatiche.

Questi gli obiettivi del progetto di inclusione sociale sviluppato da Regione Sardegna presentato stamani alla Manifattura Tabacchi di Cagliari nel corso del convegno: “Innovare, informare, partecipare – nuove metodologie per la comunicazione delle persone sorde”.

In Sardegna sono circa 40.000, le persone con disabilità grave legata alla sordità che usufruiscono di un piano personalizzato di assistenza, finanziato dalla Regione. Un ulteriore passo avanti, nel percorso di integrazione, è stato compiuto l’11 febbraio 2021, con la firma della Convenzione tra l’Assessorato alla Sanità e alle Politiche Sociali della Regione Sardegna, il CRS4 e Sardegna Ricerche, finalizzata allo svolgimento delle attività inerenti al progetto “Innovare, informare, partecipare – nuove metodologie per la comunicazione delle persone con ipoacusia”, risultato primo nella graduatoria nazionale e ammesso al finanziamento a valere su Fondi Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio delle politiche in favore delle persone con disabilità.

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Il progetto prevede la realizzazione – inizialmente in una piattaforma cloud e, in un momento successivo, anche su smartphone di nuova generazione – di strumenti innovativi della comunicazione sviluppati per favorire la traduzione in tempo reale della Lingua dei Segni italiana (LIS), in lingua verbale, parlata e scritta.

Il progetto, spiegano i promotori, troverà iniziale applicazione presso la Direzione generale delle politiche sociali e la rete regionale degli Uffici Relazioni con il Pubblico. In un secondo momento, sarà esteso ad altri settori dell’amministrazione regionale e di alcune amministrazioni comunali. Più a lungo termine, potrà essere replicato presso i Comuni interessati le amministrazioni comunali interessate e le strutture e gli uffici del Servizio sanitario regionale.

“Quello che abbiamo proposto – evidenzia l’assessore regionale Mario Nieddu – è un modello di lavoro valido, una sperimentazione attiva in cui il valore aggiunto è dato dal coinvolgimento dei cittadini, target di questa iniziativa. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita delle persone abbattendo le barriere della comunicazione attraverso la tecnologia. Uno strumento importante che non sostituisce l’irrinunciabile lavoro degli interpreti, professionisti del linguaggio dei segni, ma che vuole comunque rappresentare un ulteriore forte supporto per tante persone nella vita di tutti i giorni”.

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