Iniziativa dei cittadini europei: quale garanzia di successo per la Conferenza sul futuro dell’Europa?
Recentemente lanciata nel corso di una conferenza stampa, la piattaforma sulla Conferenza sul futuro dell’Europa nelle ambizioni delle istituzioni europee permetterà ai cittadini di esprimere il proprio parere sulle politiche dell’Unione, con la possibilità di presentare iniziative, organizzare eventi locali e condividere le informazioni tra cittadini europei, grazie al supporto multilingue offerto dal sito della Conferenza.
Una iniziativa importante per portare i cittadini europei al centro dell’azione politica europea ma che per alcuni eurodeputati* potrebbe tradursi in un esercizio di democrazia fine a se stesso, alla luce dei risultati ottenuti dall’iniziativa dei cittadini europei (ICE), anch’essa precedentemente adottata quale strumento per la partecipazione dei cittadini al processo decisionale dell’UE, dando loro il potere di invitare le istituzioni europee a intraprendere, nei settori di competenza dell’UE, azioni da essi ritenute importanti.
“Tale strumento – ricordano i firmatari dell’interrogazione – è ormai presente nel diritto dell’Unione da un decennio; ciononostante, su 76 iniziative registrate, solo sei hanno raggiunto la fase finale, ossia l’esame e la risposta da parte della Commissione. È importante sottolineare che solo in pochi casi la Commissione si è impegnata a presentare gli atti legislativi richiesti da tali iniziative”.
Una posizione che apre una riflessione sull’efficacia del modello decisionale partecipativo all’interno dell’Unione e sulla futura attendibilità del progetto sulla Conferenza sul futuro dell’Europa. Questione affrontata oggi dalla Vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová: “Coinvolgere i cittadini nel processo decisionale è molto importante per la Commissione, che ha investito ampiamente nella messa a disposizione di strumenti partecipativi per i cittadini, tra cui rientra l’iniziativa dei cittadini europei (ICE). Il successo dell’ICE – spiega l’esponente della Commissione von der Leyen – non andrebbe misurato unicamente in base al fatto che venga proposto un seguito legislativo. Se infatti il seguito di una serie di iniziative di successo dei cittadini europei ha assunto la forma di una legge nuova o riveduta dell’UE, ad altre è stato dato un seguito significativo non legislativo. Un importante valore aggiunto di questo strumento consiste inoltre nell’opportunità di innescare un dibattito paneuropeo, di creare una comunità di cittadini coinvolti o di accelerare il processo decisionale”.
Possibilità a portata di click per la Vicepresidente: “I cittadini hanno anche la possibilità di partecipare ai dialoghi o alle consultazioni pubbliche attraverso il portale “Di’ la tua” e fornire un riscontro sulle valutazioni d’impatto programmate, sulle proposte della Commissione e su altri progetti di atti”.
“La Commissione – prosegue Věra Jourová – ritiene che le norme semplificate in materia di ICE applicabili dal
1° gennaio 2020, unitamente alla crescente sensibilizzazione all’uso di questo strumento a seguito degli sforzi di comunicazione, consentiranno a un maggior numero di iniziative di raggiungere la fase finale”.
Sulla nuova iniziativa della Conferenza sul futuro dell’Europa e sulla sua dubbia utilità la Vicepresidente Jourová ha infine ricordato che “l’obiettivo della conferenza sul futuro dell’Europa è quello di coinvolgere attivamente i cittadini, portandoli al centro del processo decisionale dell’Unione e consentendo loro di
unirsi a dibattiti paneuropei e di organizzare eventi che partono dal basso sulle cause che stanno loro a cuore. Lo strumento ICE condivide l’obiettivo di coinvolgimento attivo dal basso”.
*Łukasz Kohut (S&D), Hannes Heide (S&D), Bettina Vollath (S&D), Ernest Urtasun (Verts/ALE), Michal Wiezik (PPE), Anja Hazekamp (The Left), Ivan Vilibor Sinčić (NI), Stelios Kympouropoulos (PPE), Brando Benifei (S&D), Domènec Ruiz Devesa (S&D), Eva Kaili (S&D), Eleonora Evi (Verts/ALE), Manuela Ripa (Verts/ALE), Jens Geier (S&D), Robert Biedroń (S&D), Tanja Fajon (S&D), Miroslav Číž (S&D), Ilhan Kyuchyuk (Renew), Isabel Carvalhais (S&D), Predrag Fred Matić (S&D), Valdemar Tomaševski (ECR), Magdalena Adamowicz (PPE), Eugenia Rodríguez Palop (The Left), Sandro Gozi (Renew), Dimitrios Papadimoulis (The Left), Alex Agius Saliba (S&D), François Alfonsi (Verts/ALE), Ivan Štefanec (PPE), Helmut Scholz (The Left), Carles Puigdemont i Casamajó (NI), Antoni Comín i Oliveres (NI), Clara Ponsatí Obiols (NI), Niyazi Kizilyürek (The Left), Herbert Dorfmann (PPE), Olivier Chastel (Renew), Kinga Gál (PPE), Dietmar Köster (S&D), Marie Toussaint (Verts/ALE), Iuliu Winkler (PPE), Mario Furore (NI), Petra Kammerevert (S&D), Fabio Massimo Castaldo (NI), Rasmus Andresen (Verts/ALE), Andreas Schieder (S&D), Tatjana Ždanoka (Verts/ALE), Peter Pollák (PPE), Anna Júlia Donáth (Renew), Elisabetta Gualmini (S&D), Izaskun Bilbao Barandica (Renew), Robert Hajšel (S&D), Michal Šimečka (Renew), Loránt Vincze (PPE), Günther Sidl (S&D), Milan Brglez (S&D), István Ujhelyi (S&D), Leszek Miller (S&D).
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