Infrazione delle direttive UE: le decisioni della Commissione europea.

La Commissione europea ha confermato l’intenzione di adottare un pacchetto di decisioni finalizzate a sanzionare l’inerzia di numerosi Stati membri, rei di non aver applicato a livello nazionale le direttive dell’UE. La Commissione, in particolare, ha inviato una lettera di costituzione in mora e ben 24 Paesi che, adesso, avranno due mesi di tempo per rispondere e recepire nel diritto nazionale le disposizioni UE.

In particolare, sono 19 i Paesi UE* che non hanno adeguato la normativa sui diritti dei lavoratori come prescritto dalla direttiva (UE) 2019/1152, finalizzata a estendere i diritti e la protezione del lavoro ai 182 milioni di lavoratori nell’UE. Con le nuove regole, i lavoratori hanno, ad esempio, diritto a una maggiore prevedibilità per quanto riguarda gli incarichi e l’orario di lavoro. Avranno inoltre diritto a ricevere informazioni tempestive e più complete sugli aspetti essenziali del loro lavoro, come il luogo di lavoro e la retribuzione. Le nuove norme andranno a beneficio in particolare di circa 2-3 milioni di lavoratori con forme di lavoro precario.

5**, invece, gli Stati attualmente non in regola con l’assorbimento della direttiva UE 2021/1269 sulla Finanza sostenibile che, spiegano dalla Commissione von der Leyen “gli obiettivi delle imprese connessi alla sostenibilità”. Tali regole ancorano le considerazioni ambientali, sociali e di governance (sostenibilità) al cuore del sistema finanziario. A partire dal 22 novembre 2022, produttori e distributori devono tenere in considerazione la sostenibilità dei prodotti finanziari. Disattesa, ancora, da Belgio e Spagna la direttiva (UE) 2021/1270 che richiede a tutti i gestori di fondi di integrare i rischi di sostenibilità nel proprio portafoglio. La direttiva prevede di includere le procedure per i conflitti di interesse che possono insorgere come risultato dell’integrazione dei rischi per la sostenibilità.

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Sul fronte della sicurezza dei giocattoli, nel 2020 la Commissione ha adottato la direttiva (UE) 2020/2088  per migliorare l’etichettatura dei giocattoli che includono fragranze potenzialmente allergeniche e la direttiva (UE) 2020/2089 per vietare l’uso di una serie di fragranze allergeniche nei giocattoli. Al fine di aumentare la protezione dei bambini dai possibili effetti negativi sulla salute delle fragranze che potrebbero causare allergie, che possono durare per tutta la vita, la Commissione ha modificato la direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli estendendo l’elenco delle 55 fragranze vietate con atranolo, cloroatranolo e metileptina carbonato in giocattoli e materiali per giocattoli. A partire dal 5 luglio 2022, data di entrata in vigore delle due direttive, le imprese che vendono giocattoli devono assicurarsi che rispettino questi nuovi requisiti e divieti di etichettatura. Cipro, però, non ha recepito nel diritto nazionale le due direttive sulle fragranze allergeniche nei giocattoli entro il termine del 4 luglio 2022. 

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Criticità anche nell’ambito del diritto societario e, in particolare, per lo snellimento delle regole aziendali su strumenti e processi digitali. Qui la direttiva (UE) 2019/1151 impone agli Stati membri di introdurre procedure completamente online per la costituzione di determinati tipi di società e la registrazione di succursali transfrontaliere e la presentazione completamente online dei documenti nei registri delle imprese. Il termine generale per il recepimento della direttiva da parte degli Stati membri era il 1° agosto 2021. Tuttavia, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Cipro, Lussemburgo non hanno ancora adattato il diritto nazionale alla direttiva UE.

Belgio, Bulgaria e Cipro, ancora, non hanno applicato la direttiva 2019/1023 sul sostegno agli imprenditori insolventi. Le nuove regole prevedono condizioni affinché le imprese in difficoltà finanziarie evitino il fallimento. Gli imprenditori insolventi, secondo la direttiva, dovrebbero avere un migliore accesso ai finanziamenti. Inoltre, le nuove norme garantirebbero l’efficienza delle procedure concorsuali armonizzando alcune norme sui tribunali e sugli amministratori delle procedure di insolvenza, nonché l’uso dei mezzi di comunicazione elettronici.

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Problemi anche per la direttiva sull’equilibrio tra lavoro e vita privata per genitori e tutori. La direttiva 2019/1158) mira a garantire la parità nella partecipazione al mercato del lavoro incoraggiando la condivisione equa delle responsabilità tra i genitori. Un provvedimento importante che ha introdotto il congedo di paternità, garantendo che i padri/secondi genitori abbiano il diritto di usufruire di almeno dieci giorni lavorativi di congedo di paternità intorno al momento della nascita del bambino. La Direttiva prevede anche un minimo di quattro mesi di congedo parentale, con almeno due dei quattro mesi non trasferibili da un genitore all’altro. Stabilisce, ancora, cinque giorni lavorativi all’anno di congedo per accompagnatori per ogni lavoratore che presta assistenza personale o sostegno a un parente o persona convivente e conferisce a tutti i genitori che lavorano di bambini fino ad almeno otto anni di età e a tutti gli accompagnatori il diritto di chiedere modalità di lavoro flessibili.

* Belgio, Cechia, Danimarca, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia.

**Belgio, Germania, Ungheria, Spagna e Slovenia.

foto rappresentanza Commissione in Italia