Informazione online, Laura Caddeo: “Una proposta di legge per un’informazione libera e plurale”.

Una società pluralista richiede un’informazione libera e plurale. Un rapporto di causa-effetto apparentemente logico ma, eufemisticamente parlando, particolarmente discontinuo in Italia, come dimostra la 77a posizione occupata dal nostro Paese nella classifica stilata da “Reporter senza frontiere” sulla libertà di stampa. 

L’informazione di qualità, come risaputo, è una merce sempre più rara che richiede tempi spesso non in linea con la routine informativa dei nostri giorni. Un paradosso difficilmente spiegabile, in un mondo massicciamente interconnesso ma poco attento all’approfondimento, nonostante la rete offra molteplici spunti informativi. 

La Sardegna non è certo un’isola felice per il settore dell’informazione, caratterizzato da un precariato diffuso che, malgrado le numerose professionalità in campo, subisce gli effetti del depauperamento delle risorse, causato dal crollo delle vendite delle copie e della raccolta pubblicitaria, sempre più indirizzata verso le piattaforme ‘totalizzanti’ dei social network. Fenomeni che non possono che condurre verso l’impoverimento informativo nella nostra regione.

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Una criticità sulla quale prova a intervenire una proposta di legge del gruppo dei Progressisti “interventi a favore delle testate online”, per modificare e integrare la vecchia normativa della Legge regionale n.22 del 1998.

“La LR 22/1998 ha 22 anni, è una Legge vecchia che si basa sul sostegno alle aziende editoriali e solo marginalmente a quello dei lavoratori” sottolinea la consigliera regionale Laura Caddeo, prima firmataria dell’interrogazione, che continua evidenziando come servano più tutele per i lavoratori del settore perché “il mondo delle telecomunicazioni è profondamente mutato negli ultimi 20 anni, sia dal punto di vista tecnologico che per le modalità lavorative”.

Negli anni si è assistito a numerose modifiche delle normative nazionali ma, nonostante questi tentativi di adeguamento ai tempi, le disposizioni legislative nel settore telecomunicazioni non sono sufficienti a garantire tutela e dignità in tutti i settori, in particolare in quello dell’informazione online.

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Soprattutto in questi mesi di emergenza coronavirus l’informazione online ha reso un vero servizio pubblico ma la crisi ha aggravato la situazione di molte testate online locali, costringendo numerosi editori a programmi di ridimensionamento. Questa crisi richiede misure eccezionali, anche attraverso la tutela del libero esercizio della professione giornalistica. Una corretta informazione libera e plurale, oltre che strumento utile a combattere le numerose notizie false che si trovano nel web, sarà sempre più un servizio essenziale per l’intera comunità.

Foto Sardegnagol, riproduzione riservata.

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