Informazione e giovani, Bordin: “Serve spirito critico”.
I giornali di carta alle prese con l’emorragia delle copie, 30 per cento in meno negli ultimi quattro anni. E l’età media degli spettatori delle reti televisive che è ormai di 66-67 anni. Bastano questi due dati – snocciolati con realismo dal presidente dell’Ordine dei giornalisti Fvg, Cristiano Degano – per capire che i giovani hanno adottato una carta geografica del tutto nuova nel campo dell’informazione. Ma i social media sono strumenti altrettanto attendibili o nascondono molte, troppe insidie?
Non si è sottratto alla domanda di fondo il presidente Mauro Bordin, che ha portato i saluti istituzionali del Consiglio
regionale. “Si tratta di un tema – ha premesso – che è all’attenzione delle famiglie e dei genitori, non soltanto delle
istituzioni. La mia generazione ha avuto un percorso più progressivo mentre ora ai ragazzi arriva di tutto, sono
letteralmente bombardati dalle notizie”.
“Come tutti gli strumenti – ha aggiunto il massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa – i social media possono essere usati bene o male. Il problema è comprendere, in quest’epoca della comunicazione indiscriminata in cui tutti possono dire qualsiasi cosa, che non tutto quel che arriva è vero, verificato. Si tratta dunque di insegnare un uso consapevole dei social, invitare i giovani a non accontentarsi della prima versione di un fatto, a non adagiarsi rispetto al mondo tecnologico. In altre parole i ragazzi dovrebbero sviluppare sempre di più uno spirito critico e sentire opinioni diverse”.
“Questo approccio – ha concluso Bordin – dovrebbe essere incoraggiato dalle istituzioni, ma anche dalle famiglie e dal
mondo della scuola. E in definitiva gli stessi giovani vanno invitati ad attivarsi, a non impigrirsi”.