Infezioni sessualmente trasmissibili: metà dei giovani non le conosce.
In un contesto sociale caratterizzato da un alto contenuto di analfabetismo funzionale non dovrebbe sorprendere l’ignoranza verso le malattie sessualmente trasmissibili. Tra i più ignoranti, secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio Durex, realizzata in collaborazione con skuola.net, ci sono i/le giovani italiani/e. Nonostante decenni di campagne di comunicazione e chilometri di inchiostro messi nero su bianco sulla carta stampata, ancora nel 2023, più del 50% degli intervistati ha dichiarato di non saperle riconoscere, mentre il 63,2% dichiara di non aver mai fatto una visita di controllo da un ginecologo o andrologo.
Ridotto al lumicino anche l’uso del preservativo, utilizzato sempre da meno di un giovane su due (43,4%), mentre il 62,5% confida, invece, nel coito interrotto e, tra essi, il 39,3% lo ritiene un metodo efficace contro la gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili.
Giovani, quindi, sempre più acritici e meno inclini alla prevenzione, come confermato anche dall’indagine. Tra gli alleati di cotanto livello di ignoranza, spicca la scuola dove manca (da lustri) l’educazione sessuale.
Insomma, in Italia i giovani è meglio che si ammalino piuttosto che lavorare alla loro emancipazione consapevole.