Indice di fiducia, cresce tra gli over25 ma diminuisce tra i giovani under25.
I giovani under25 italiani sono sempre meno fiduciosi verso il sistema Paese. Lo suggerisce il risultato dell’ultima indagine realizzata dall’Istituto Piepoli, per conto del Consiglio Nazionale dei Giovani realizzata per testare il livello di fiducia nei vari aspetti della vita quotidiana dei giovani italiani.
Il livello di fiducia complessiva è passato dal 68,6% al 68,4% (flessione dello 0,2%). Alla prima rilevazione era 69,2%. Emerge una diminuzione della fiducia tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (dal 73,8% al 71,2%), mentre i giovani tra i 25 e i 34 anni mostrano un aumento della fiducia (dal 66,1% al 68,3%).
I dati mostrano un aumento marcato dei sentimenti positivi (+9%) mentre crollano i sentimenti negativi (-9%), soprattutto quelli legati alla rabbia e all’amarezza rispetto all’ultimo rapporto di maggio 2024. Questo potrebbe essere attribuito all’arrivo delle vacanze estive, che tradizionalmente migliorano l’umore generale. Parallelamente, si registra un balzo positivo nella fiducia nell’economia (saldo +6) e la percezione di adeguatezza degli stipendi ha mostrato un recupero (+6%), avvicinandosi ai dati di marzo. L’equilibrio vita-lavoro ha visto un lieve miglioramento (+3%).
Nonostante l’attenzione mediatica sui Giochi Olimpici 2024, la pratica dell’attività fisica e la percezione dello sport per il benessere fisico hanno subito un netto calo rispettivamente (-5%) e (-4%). Crolla anche la fiducia verso l’intelligenza artificiale (-5%) segnalando crescenti preoccupazioni o disillusioni verso questa tecnologia. Anche la percezione dell’importanza della cultura e la fiducia nel sistema educativo sembrano in costante declino, con diminuzioni rispettivamente del (-3%) e del (-2%).
“L’analisi dell’Indice di Fiducia dei Giovani Italiani rivela un panorama complesso, con segnali contrastanti. L’arrivo dell’estate e delle vacanze porta un notevole aumento dell’ottimismo verso il futuro, della fiducia nell’economia e della percezione di miglioramento della qualità lavorativa. Tuttavia, emergono risultati sorprendentemente negativi in settori cruciali come la pratica sportiva e il benessere fisico: nonostante l’inizio dei Giochi Olimpici, la voglia di partecipazione sportiva, specialmente tra i giovani tra i 18 e i 25 anni, è diminuita piuttosto che aumentare. Preoccupante, infine, è la costante tendenza negativa sulla fiducia nella scuola e nelle università, così come la diminuzione dell’importanza attribuita alla cultura”. Lo ha dichiarato Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani.
Rispetto all’ultima rilevazione 2023, il livello di fiducia complessiva è passato dal 68,6% al 68,4% (flessione dello 0,2%). Nella fascia di età 18-24 anni, l’indice è diminuito dal 73,8% al 71,2% (flessione del 2,6%), mentre tra i 25-34 anni è aumentato dal 66,1% al 68,3% (aumento del 2,2%). Ancora, i sentimenti positivi sono cresciuti dal 54% al 63% (incremento del 9%), mentre i sentimenti negativi sono diminuiti dal 46% al 37%, mentre la percentuale di giovani che ha una visione ottimista dei prossimi anni resta stabile al 58%.
Continua a scendere la fiducia nel sistema educativo che ora passa dall’85% della seconda rilevazione all’83% di questa (flessione del 2%). In crescita, invece, la percezione dell’adeguatezza degli stipendi che passa dal 23% al 29% (incremento del 6%), tornando quasi ai livelli della prima rilevazione, e l’equilibrio tra vita lavorativa e privata che dal 27% sale al 30% (incremento del 3%).
Il lavoro stabile rassicura nelle scelte di vita l’89% degli intervistati (calo del 4% sulla seconda rilevazione), rispetto al 95% del primo indice di fiducia. Scende al 92% anche la percezione della dipendenza dalle condizioni economiche della propria famiglia (-4% rispetto alla precedente).
La percezione dell’importanza dell’attività fisica per il benessere psicologico e sociale è scesa dal 93% all’88% (calo del 5%), mentre per il benessere fisico è diminuita dal 93% all’89% (calo del 4%).
Per il 70% dei giovani la condizione degli uomini nella nostra società è migliore di quella delle donne (dato medio 68%). Il dato è ancora più rilevante se si considera che corrisponde alla stessa percezione che hanno gli over 54.
Sostanzialmente stabile la fiducia nell’Unione Europea, che registra tuttavia una lieve flessione passando dal 79% al 78%, mentre la percezione positiva dell’intelligenza artificiale è scesa dal saldo positivo di +39% al +34% (calo del 5%). Nella prima rilevazione era al +42%.
Scende anche il dato sull’importanza della cultura per il benessere complessivo: dall’83% all’80% (flessione del 3%).
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