Incontro G7 Difesa, Borrell: “Nessun accordo all’interno dell’Unione Europea su missili a lungo raggio”.

Di Medio Oriente e Ucraina si è parlato ieri nel corso del G7 Difesa a Napoli. Incontro dove i “7 grandi” hanno affrontato le questioni di sicurezza internazionale, confermando, tramite l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, che “non c’è ancora alcun accordo all’interno dell’Ue per autorizzare l’Ucraina all’impiego di armi a lungo raggio”. Una pietra (forse tombale per Zelenskyy) che non può che suggerire il cambio di passo verso la Federazione Russa. Un nuovo corso verso la de-escalation già anticipato in settimana dal cancelliere tedesco Olaf Scholz che, in estrema sintesi per i più distratti, ha espresso la necessità di riportare Vladimir Putin al tavolo della pace.

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Ma, il G7 Difesa, come facilmente rilevabile è stato tutt’altro che un incontro esecutivo. Al massimo un incontro “tra grandi” per discutere e coordinare “non si sa cosa”.

In Medio Oriente, dopo l’uccisione di Yahya Sinwar da parte di Israele, ricorda l’Alto rappresentante, “si è aperta una nuova prospettiva” per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e liberare gli ostaggi.

Sullo sfondo, però, resta in progress anche la questione Libano, dove è ancora assente un presidente e dove l’esercito, mal pagato e sottodimensionato, non riesce a garantire la sicurezza all’interno del Paese.

Nel corso dell’intervento riassuntivo di Josep Borrell non sono poi mancate le “solite polemichette” contro Israele per il bombardamento delle basi della missione UNIFIL e l’ostinazione del Governo Netanyhau a prolungare gli scontri nella regione: “Gli attacchi – ha dichiarato Borrell – sono del tutto inaccettabili. Le forze delle Nazioni Unite devono essere rispettate in tutto il mondo e, in particolare, dove stanno facendo un lavoro incredibile come peacekeeper. Forse il mandato della missione dell’UNIFIL deve essere rivisto, ma la prima cosa da fare è il cessate il fuoco”. Aspetto assolutamente da rivedere, dato che il mandato della missione non è esecutivo, ricordandoci che in caso di scoperta di lanciarazzi di Hezbollah, il personale dell’UNIFIL non può prendere alcuna iniziativa se non avvisare il “mal assortito” esercito libanese.

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“Netanyahu – chiosa ancora Borrell – continua a insistere per condurre le operazioni militari. I due Segretari di Stato degli Stati Uniti, per la Difesa e gli Affari Esteri, hanno indirizzato una lettera qualche giorno fa al governo israeliano chiedendo di far arrivare più aiuti umanitari a Gaza. Non sono mai stati così bassi”.

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