Inchieste a carico dei dipendenti della Commissione Ue: 14 quelle per molestie sessuali.

Nel solo 2022 sono state 90 le inchieste a carico del personale della Commissione europea attivate dall’IDOC, l’Ufficio Investigativo e Disciplinare della Commissione. Ente, come ricordato dagli esponenti di Identità e Democrazia, Garraud, Minardi, Dauchy e Androuët , “responsabile di indagare e sanzionare i membri del personale dell’UE per cattiva condotta”.

Dei 90 casi gestiti dall’IDOC nel 2022, si legge nell’intervento degli eurodeputati di ID, “6 sono stati deferiti all’OLAF – l’Ufficio Antifrode dell’UE -, 3 hanno portato alla risoluzione del contratto e 21 hanno portato a misure disciplinari. Le accuse di “comportamento inappropriato” hanno rappresentato il maggior numero di casi, 30 nel 2022, davanti ai casi di molestie psicologiche e sessuali (14 casi), “attività esterne” (13 casi) e per conflitti di interesse (9 casi)”.

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Purtroppo, allo stato dell’arte, sono disponibili solo i dati dal 2016 ad oggi, rendendo inaccessibile per il singolo cittadino la consultazione per gli anni antecedenti. Maggiore mistero, invece, continua a permanere sui famosi messaggi di testo scambiati dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il CEO di Pfizer, Albert Bourla.

Tutto nella norma, però, per il commissario Johannes Hahn, intervenuto in risposta all’interrogazione parlamentare dei 4 esponenti di ID: “Tutte le relazioni annuali d’attività dell’Ufficio investigativo e disciplinare della Commissione (IDOC) sono accessibili al pubblico tramite il sito della Commissione. L’IDOC – prosegue – non ha alcuna competenza nella materia citata nell’interrogazione e i casi che hanno potenziali implicazioni finanziarie sul bilancio dell’UE o che possono costituire una grave violazione degli obblighi di funzionari e agenti dell’UE sono deferiti all’Ufficio europeo per la lotta antifrode e, potenzialmente, alle autorità giudiziarie nazionali. Quando un comportamento scorretto del personale della Commissione provoca un danno all’UE, essi sono ritenuti responsabili del danno prodotto. Nel 2022, tuttavia, non si è verificata una situazione simile”, ha confermato il commissario.

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Violazioni disciplinari che possono accadere, come dimostra l’ampia dotazione di risorse umane in forza alla Commissione europea, composta da circa 32mila dipendenti ma, conclude Hahn “la Commissione ha una governance etica molto solida e standard professionali elevati. Laddove si presentino comportamenti scorretti, esistono regole e procedure apposite e, per rafforzare la consapevolezza del personale vengono organizzate regolarmente sessioni di formazione sugli obblighi etici, sia per i nuovi assunti che per il personale consolidato”.

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