Incentivare i giovani alla terra ma sono 1,3 milioni le posizioni a basa retribuzione.

Nel 2021, 1,3 milioni di posizioni lavorative (il 6,6% di quelle totali) secondo le rilevazioni dell’Istat, hanno presentato una retribuzione lorda oraria inferiore ai due terzi della mediana calcolata sul totale delle posizioni (nel 2021 tale soglia è pari a 7,79 euro/ora). La quota percentuale di queste posizioni è diminuita di 0,3 punti percentuali rispetto al 2020, rimanendo invariata rispetto al 2019.

Tra i segmenti produttivi più interessati dal cosiddetto fenomeno dei low pay jobs (chi lo avrebbe mai detto) ci sono i giovani, come confermato dalla percentuale di apprendisti (26,3% del totale) e giovani under30 (12,3%).

Numeri disastrosi per il sostegno al ritorno alle campagne dei giovani che si sommano ai pessimi investimenti e sostegni ai giovani agricoltori (di prima generazione) per l’insediamento in agricoltura. Una realtà, come facilmente osservabile, maggiormente vissuta dai cosiddetti giovani italiani/e privi di risorse proprie e garanti, per i quali lo Stato e le amministrazioni periferiche continuano a non incentivare la conoscenza delle garanzie statali per l’insediamento nel settore agricolo.

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Sarà meglio continuare a non voler gestire i flussi migratori e abusare della condizione di indigenza di migliaia di incolpevoli migranti e a posticipare la costituzione di nuove imprese giovanili agricole in Italia?

foto Parlamento europeo