In aumento la violenza giovanile: 990mila ragazzi coinvolti in risse nel 2023.

Sono in crescita i casi di violenza giovanile in Italia. A dirlo l’ultimo rapporto ESPADItalia 2023 condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, secondo il quale quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha partecipato a risse nel corso del 2023: circa 990.000 ragazzi.

Numeri che confermano un aumento del fenomeno di bensette punti percentuali rispetto al 2019 (33%). La prevalenza è significativamente maggiore tra i ragazzi (46%) rispetto alle ragazze (34%).

Negli ultimi cinque anni si è osservata, inoltre, una riduzione delle differenze di genere, soprattutto in comportamenti come il danneggiamento di oggetti, che tra le ragazze è aumentato dal 2,3% nel 2018 al 3,9% nel 2023, e negli atti di violenza fisica gravi, passati dall’1,9% al 4%.

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Nell’ambiente online, le ragazze tendono a preferire forme di violenza indiretta, come l’esclusione di qualcuno da un gruppo, mentre i ragazzi sono più inclini a inviare minacce o insulti. Il 30% degli studenti, ancora, ha ammesso di aver compiuto atti di cyberbullismo (insulti in chat di gruppo, l’esclusione o il blocco di persone da gruppi online e l’invio di messaggi offensivi).

In aumento anche i comportamenti più estremi: il 6,2% degli adolescenti ha danneggiato beni pubblici o privati (era il 5,2% nel 2018), mentre il 5,8% ha causato gravi ferite al termine delle aggressioni (+1,8% rispetto a 6 anni fa).

Altro dato preoccupante riguarda l’uso di armi: il 4,2% degli studenti che dichiara di aver colpito un insegnante e il 3,7% di aver usato un’arma per ottenere qualcosa.

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Gli adolescenti coinvolti in atti di violenza hanno poi riferito una maggiore tendenza all’abuso di alcol e droghe, con percentuali doppie rispetto a chi non ha messo in atto comportamenti violenti.

In aumento anche le relazioni conflittuale con i propri genitori e l’assenza di rapporti con amici, segnalando una condizione di malessere generalizzato.