Imprese italiane, Coldiretti: “In 10 anni scomparse 130mila aziende giovanili”.

Negli ultimi dieci anni sono scomparse centotrentamila imprese condotte da giovani, pari al 13% del totale, con punte del -20% per il commercio all’ingrosso, -28% per l’industria tessile, -25% per il commercio al dettaglio, fino ad arrivare al -48% per le telecomunicazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Divulga e Unioncamere in riferimento ai dati Istat secondo i quali l’Italia è il Paese Ue con la più bassa incidenza di 18-34enni sulla popolazione.

“Anni di crisi economica, guerre e pandemia hanno di fatto falcidiato l’imprenditoria italiana under 35 con la sola eccezione dell’agricoltura che in un decennio ha visto le aziende crescere in controtendenza dell’1%. Non a caso nel 2022 – spiegano da Coldiretti – sono nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che – precisa la Coldiretti – vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.

LEGGI ANCHE:  International Summer Week: il mondo riunito in Sardegna.

Da qui l’appello al Governo per riportare i giovani nei campi: “Occorre sostenere il ritorno alla terra dei giovani e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento” concludono da Coldiretti.