Imprese in Sardegna. In assenza di politiche almeno cresce l’uso dell’IA.

Si sà, fare impresa è il mestiere più difficile. Farla in Sardegna, poi, è ancora più rischioso data la sempre minore capacità competitiva regionale e una classe politica ferma ancora agli interventi particolaristici e di scarso respiro. Mentre domani si parlerà in Consiglio regionale dell’ennesima riforma sanitaria regionale – buona solo a “incasinare” i processi nell’Isola sulla pelle di pazienti e operatori sanitari – e delle misure sul granchio blu, gli imprenditori locali corrono, chi più chi meno, ai ripari.

Secondo un recente studio della UILTuCS Sardegna, infatti, il 30% delle aziende sarde del settore commercio utilizza l’intelligenza artificiale (IA). Il mercato ICT in Sardegna mostra, ancora, segnali di crescita più marcati rispetto alla media nazionale, evidenziando un quadro dinamico e promettente con il 38,2% di imprese sarde che prevede di aumentare il proprio budget Ict nel 2025 (contro una media nazionale di 30,1%).

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In Sardegna, inoltre, la percentuale di aziende che ha aumentato il proprio budget ICT nel 2024 rispetto all’anno precedente raggiunge il 33,2%, superando la media nazionale del 26,8%. E sono ancora di più quelle che prevedono di aumentarlo ulteriormente nel 2025 (38,2% contro una media nazionale di 30,1%). Questo dato conferma l’interesse delle imprese locali per l’innovazione tecnologica come leva strategica per la competitività.

Le aziende sarde, inoltre, dimostrano una maggiore familiarità con tecnologie come il cloud e l’intelligenza artificiale rispetto alla media italiana. In particolare, l’adozione dell’AI è in forte crescita, trainata dalle Pmi dell’ICT locali che si dimostrano early adopter, testando e implementando per prime queste soluzioni innovative.

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Il 7,6% delle imprese sarde dichiara, secondo i dati dell’Assintel Report 2024, di applicare in modo integrato l’AI nei propri processi, contro l’1,8% della media nazionale.

Nonostante i progressi, in Sardegna il contesto territoriale viene percepito come un freno alla digitalizzazione. Il 24% delle aziende sarde, contro una media nazionale del 19,9%, si è sentita ostacolata dal contesto territoriale e l’84,6% (contro una media nazionale del 68,7%) avverte la necessità di arricchire le competenze digitali interne.

Insomma, le imprese sarde si dimostrano, come sempre, più lungimiranti del Legislatore sardo e dei suoi “granchi blu”.

foto Diarmuid Greene/Collision via Sportsfile