Imprese, il report di Cna: “Meno tasse a Bolzano, pressione più alta ad Agrigento”.
Prima Bolzano, poi Trento e terza Gorizia. E’ questo il podio dei capoluoghi di provincia in Italia in cui la tassazione delle imprese è più bassa. Agli ultimi posti Biella, Vercelli e Agrigento. E’ la fotografia scattata dall’Osservatorio CNA nel suo rapporto 2023 dal titolo ‘Comune che vai fisco che trovi‘.
Bolzano, secondo il report, registra la tassazione più bassa (46,7%), inferiore di 6 punti percentuali rispetto al Total tax rate (Ttr) nazionale (52,7%). Quindi al secondo posto Trento, con un Ttr più basso rispetto al valore medio nazionale (47,9%) e una tassazione locale relativa agli immobili strumentali piuttosto alta. Segue Gorizia con 48,5%. Opposta la situazione ad Agrigento, Vercelli e Biella, ultime in classifica, dove il Ttr balla tra il 56,9% e il 58%. A pesare maggiormente l’elevato ammontare di tassazione degli immobili produttivi ai fini Imu, la cui incidenza sul Ttr è superiore in media all’1,06% della tassazione complessiva dovuta sia per gli immobili accatastati come C3 che come C1. Tra le principali città troviao Roma in 83esima posizione con il 53,4%, Milano 24esima con il 51,3%.
Tra il 2019 e il 2021 inizia a registrarsi una spinta verso il basso del Total Tax Rate (TTR) nella misura dello 0,4% passando dal 60,6% al 60,2% fino ad arrivare alla “rilevante riduzione” di ben 7,5 punti percentuali nel 2022. La significativa riduzione – si legge nel rapporto – è ascrivibile all’intervento di modifica dell’Irpef, inserito nella legge di bilancio per il 2022, consistente in un’ampia revisione dell’imposta relativamente alle aliquote marginali legali, agli scaglioni, nonché all’incremento delle detrazioni; eliminazione dell’Irap per gli imprenditori individuali e gli autonomi; deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa nella misura del 100% rispetto al 60% di deducibilità applicabile per il 2021.