Imprese, Fasolino: “Accordo Regione-BEI”. Nessun fondo perduto
Per l’assessore alla Programmazione, Giuseppe Fasolino, intervenuto per riferire in merito all’accordo raggiunto tra la Regione Sardegna e la Banca Europea degli Investimenti, le imprese potranno contare su uno strumento in più, attraverso un’iniezione di liquidità più tempestiva e accessibile. Nell’accordo saranno inserite anche le aziende in forte crisi, per le quali è più difficile ottenere un prestito dalle banche, con la sola esclusione delle imprese che al 31 dicembre 2019 erano state interessate da procedure giudiziali o in chiusura.
“L’obiettivo principale è dare liquidità alle attività produttive per consentire loro di rialzarsi dopo questi mesi terribili – ha detto Fasolino –. Garantiremo l’accesso al credito a tutte le imprese, anche a quelle considerate a rischio. Ogni concessione sarà a tasso zero per i prestiti fino a 800mila euro. Chi chiederà di più (fino a un massimo di 5 milioni di euro) potrà comunque avere condizioni favorevoli. I prestiti avranno 24 mesi di preammortamento e il capitale potrà essere restituito in 15 anni. Tutto questo grazie a un fondo di 200 milioni di euro finanziato da Regione e BEI in parti eguali”.
Il provvedimento della Giunta non contiene invece stanziamenti a fondo perduto, misura chiesta a gran voce dalle opposizioni. Su questo punto hanno insistito i consiglieri regionali Gianfranco Satta, Salvatore Corrias, Eugenio Lai, Francesco Agus, Gigi Piano e Maria Laura Orrù. Secondo Fasolino prevedere un contributo a fondo perduto per le 113mila imprese isolane peserebbe sul bilancio della Regione per circa un miliardo di euro: «Non abbiamo tutti questi soldi – ha detto Fasolino – per questo bisognerà fare delle scelte. La Giunta crede che l’accordo con la Bei sia in questo momento lo strumento migliore per venire incontro a tutti i settori produttivi. In ogni caso siamo pronti a discutere con le opposizioni altre azioni di sostegno».
Una doccia gelata per le numerose imprese sarde alle prese con la sospensione forzata delle attività e con i debiti. Passività sempre più insostenibili per un mondo produttivo isolano già di per se moribondo.
Secondo la minoranza il contributo a fondo perduto potrebbe essere previsto solo per le microimprese e per le piccole attività artigianali e commerciali con risorse limitate per il bilancio regionale. Contraria, invece, la consigliera del Gruppo Misto Maria Elena Fancello.
Un altro punto affrontato durante l’audizione è il reperimento delle risorse da mettere a disposizione per famiglie e imprese: “Nessuno poteva prevedere questa emergenza – ha detto Fasolino – ci siamo trovati a contrastare una situazione molto difficile. E’ necessario fare scelte ponderate. La Sardegna, come regione a statuto speciale, ha un bilancio fondato, per l’80%, sulle entrate erariali. Dalle nostre stime, vista la riduzione del gettito determinata dall’emergenza Covid-19, alle casse regionali mancheranno tra i 600 e i 700 milioni di euro. Un buco che mette a rischio anche i servizi essenziali garantiti dalla Regione. Per questo occorre rivedere il fondo messo a disposizione dal Governo alle Regioni che stanzia solo 1,5 miliardi di euro per l’emergenza Covid. A noi toccherebbero 150 milioni, cifra evidentemente insufficiente. Un’altra possibilità è chiedere un anticipo delle risorse europee del prossimo programma di sviluppo”.